Antonio Gnoli su la Repubblica del 08/02/02 a pagina 42., 8 febbraio 2002
«Era un mattino di primavera. Madrid luminosa e bella. Quel giorno mi trovavo dai miei zii, gente aperta e disponibile
«Era un mattino di primavera. Madrid luminosa e bella. Quel giorno mi trovavo dai miei zii, gente aperta e disponibile. Avevano una casa accogliente e bella, una specie di punto di ritrovo per artisti e poeti. Quel giorno arrivò Federico García Lorca. Ricordo che si sedette al piano e strimpellò un’aria andalusa. Poi s’interruppe, girò il busto e puntandomi il dito, ma rivolgendosi alla zia disse: "Chi è questo ragazzo?". "E’ mio nipote", disse mia zia, "sai, quello che mi scrive sui fogli di carta verde". A quel punto Federico si alzò dal piano, si avvicinò, mi abbracciò e iniziammo a ballare» (Sebastian Matta).