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 2002  febbraio 08 Venerdì calendario

Abbagnale Agostino

• Pompei (Napoli) 25 agosto 1966. Ex Canottiere. Tre volte medaglia d’oro alle Olimpiadi (Carmine e Giuseppe, i due ben più celebri fratelli, si fermarono a due): nel quattro di coppia a Seul (1988), in doppio ad Atlanta (1996), col quattro di coppia a Sydney (2000) • «Dicono che sia introverso, un orso. Forse a oscurarlo era la presenza di Giuseppe e Carmine, o l’esuberanza del compagno di doppio Tizzano, passato indifferentemente dal Moro di Venezia alla pubblicità del tonno» (Mattia Chiusano, ”la Repubblica” 16/9/2000) • «In principio c’era Carmine, ma non quel Carmine, il secondo dei Fratelloni. Il primo Carmine era il papà di Giuseppe La Mura, e un giorno disse: ”Peppino, se continui con questo canottaggio, do fuoco al circolo Stabia”. E si sa come finivano una volta certe faccende, i figli sì che rispettavano i padri: infatti Giuseppe La Mura non solo ha continuato a remare, ma è diventato anche direttore tecnico della nazionale e ha portato in barca nipoti, fratelli, figli, cognati, creando una dinastia senza precedenti nella storia dello sport. Agostino è solo l’ultimo di una lunga serie, oltre agli Abbagnale ci sono i La Mura, i Dell’Aquila, i Zeccato, i Fornisano, tutti uniti da vincoli di sangue e di remo. Un romanzo italiano, nel quale si litiga e ci si tratta con rispetto antico. Per Agostino gli altri due fratelli restano ”gli Abbagnale”. […] Tutta la saga familiare che ha portato Agostino al terzo oro olimpico nasce da lui, il ”Dottore”. Nuota in mare aperto, si fa contagiare dalla passionaccia per il canottaggio e a ventidue anni, nel ”62, è già sul doppio con il futuro senatore Abbatangelo. Diventerà campione italiano. Ma quel che è peggio, cercherà di fare proseliti. In famiglia ci sono sette fratelli, la prima è Virginia, poi vengono Carmela, lui, Rosa, Pasquale, Enrico e Filomena. Il primo ad essere traviato è Enrico, che diventerà vicecampione italiano in barca con Andrea Coppola [...]. Virginia sposa Vincenzo Abbagnale, un buon partito, un uomo semplice e concreto dedito alla coltivazione dei gladioli. Dalla loro unione nascono Giuseppe, Carmine e Agostino, ma anche Maria e due gemelle, Rosanna e Nunzia. Il libro della leggenda Abbagnale è miracolosamente aperto. […] I primi due Abbagnale sono famosi, vincono, finiscono in un film, si sposano. Da Giuseppe nascono Vincenzo e Virginia, i nomi dei nonni. Le sorelle pensano alla casa e alle esigenze dei fratelli, studiano e non si sposano. Poi c’è Agostino, pessimista di natura. A Seul vince le Olimpiadi con il quattro di coppia: ”Ma un giorno sento che la gamba sinistra mi si gonfia: è sangue coagulato, dal piede alla coscia. Tromboflebite. Sono costretto a ritirarmi. Passo da un medico all’altro, fino a quando il prof. Piovella non mi trova la cura: dall’89 vivo con una pasticca di anticoagulante al giorno”. Solo un Abbagnale poteva tornare dopo sei anni di stop, ottenere un’abilità parziale all’agonismo e vincere altre due Olimpiadi: la prima in doppio con Tizzano, l’altra a Penrith nel quattro di coppia. […] Agostino continua a pensarla così: ”Io sono entrato nella leggenda, però gli Abbagnale restano gli altri due”» (’la Repubblica” 25/9/2000).