Varie, 8 febbraio 2002
ABBISOGNO Alessandra
ABBISOGNO Alessandra Napoli 11 gennaio 1983. «Prima bimba italiana concepita in provetta. I suoi vagiti segnarono un punto decisivo a favore della fecondazione artificiale. Rappresentarono anche un traguardo importante nella carriera di Vincenzo Abate, il ginecologo che fra mille polemiche aveva portato avanti il programma di fertilizzazione in vitro. [...] la sua non è stata sempre una vita facile: “Di episodi spiacevoli me ne sono capitati diversi. Non dimenticherò mai, ad esempio, il comportamento dei professori quando frequentavo le medie. Erano ignoranti e pieni di pregiudizi, parlavano di me come di una marziana. Cambiai scuola, e le cose andarono meglio. […] Grazie alla mamma non ho mai subito traumi: ha sempre parlato della mia nascita come di un evento del tutto normale”. Vincenzo Abate non ha mai interrotto i rapporti con gli Abbisogno. Fu lui che fece venire alla luce la bambina dopo aver trasferito nell’utero di Artemisia Lepre un ovulo fecondato in vitro dal marito. “Alessandra ha un padre e una madre splendidi, che hanno saputo far crescere la figlia senza problemi psicologici - dice il ginecologo -. I genitori hanno mantenuto intatta la privacy della ragazza tenendola lontana per tutto questo tempo dai giornali e dalle telecamere”. Artemisia, però, si schermisce: “Non mi sento affatto una persona speciale - commenta -, ma una donna fortunata e orgogliosa. Ricordo il momento in cui Alessandra nacque: pesava due chili e ottocento grammi, era sana e bella proprio come lo è adesso”» (Fulvio Milone, “La Stampa” 10/1/2001).