Varie, 8 febbraio 2002
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Agag Alejandro
• Madrid (Spagna) 18 settembre 1970. Politico. Figlio del banchiere belga di origini algerine Jeffe Agag e della cordovese Soledad Longo. Direttore generale del Banco Portugués de Negocios. Segretario personale di Aznar dal 1996 al 1999 e segretario del Ppe fino a febbraio 2002 quando si dimise a sorpresa, ufficialmente per ragioni personali, in realtà su richiesta del futuro suocero (il 5 settembre 2002 ne ha sposata la figlia Ana) • «Con frequenti viaggi in Italia è diventato il regista occulto della ricomposizione della grande famiglia ex democristiana [...] “Sono stato eletto segretario del Ppe nel febbraio 1999. A marzo ero già a Roma. E da allora sono tornato almeno una volta al mese. Mi ha aiutato molto Cossiga [...] È stato molto gentile, mi ha presentato molti leader, a partire da Giulio Andreotti”» (Fabrizio Coisson, “Panorama” 17/8/2000) • Grande sostenitore di Internet: «Sono in pochi a capire quanto il web può cambiare la politica [...] La spaccatura tra chi ha Internet e chi no. È un problema serio. Internet è un moltiplicatore d’efficienza. Aiuta a produrre ricchezza [...] Se non ci si attrezza, finirà per aumentare la differenza tra ricchi e poveri [...] In generale io sono contro un intervento eccessivo dello Stato nella società. Ma su Internet c’è bisogno che i governi intervengano [...] La gente vota meno, no? Bene: la rete può aiutare a coinvolgerla. E può riavvicinare i giovani alla politica. Per questo proporremo come opzione il voto elettronico già dal 2004 [...] Uso molto govworks.com, un sito Usa che offre servizi ai politici» (Davide Perillo, “Sette” n.47/2000) • «Uomo di relazioni? Perbacco, basta scorrere l’elenco di quelli che nelle intercettazioni dicono di aver parlato con lui, di lui o almeno per suo conto. I rapporti, Alejandro Agag ha cominciato a coltivarli quand’era ancora segretario generale del Partito Popolare Europeo. “Può chiamare al telefono imprenditori, politici, banchieri. Da Geronzi a Tronchetti Provera, lo conoscono tutti”. Conoscenti, appunto. Le amicizie sono un’altra cosa. L’uomo sbrigativamente definito “il genero di Aznàr” [...] mollando temporaneamente la politica, è diventato un mediatore di affari internazionali, ha un amico più amico degli altri e si chiama Pierferdinando Casini. Nel tempo, amico è diventato anche Silvio Berlusconi, e a Bruxelles un contatto s’era anche stabilito con l’inviato del Cavaliere, Antonio Tajani. [...] Alejandro e Pierferdi, nel Ppe, formano un sodalizio piuttosto solido. Si conobbero quando erano entrambi europarlamentari a Bruxelles. Casini, bolognese socievole e Agag, madrileno cresciuto nella Spagna della movida postfranchista. Benché educato al Retamar, rigoroso collegio dell’Opus Dei, fucina della locale classe dirigente, Alejandro, prima di sposarsi, amava sedurre: elettori, compagni di scuola, eurodeputati e, possibilmente, anche ereditiere tedesche. Casini, ammirato, lo apprezzò. “Alejandro non spreca il suo tempo. In aereo ha sempre in mano un libro, un saggio, una relazione nella quale immergersi senza farsi distrarre”, spiegava solidale il presidente della Camera, poco prima di presentarsi al matrimonio dell’amico dove, come Berlusconi, fu testimone dello sposo. C’erano stati, prima, vacanze e confidenze. Pierferdinando va a Madrid con l’allora fidanzata Azzurra e Agag lo invita al ristorante “Casa Lucio”, come andare al Bolognese di piazza del Popolo a Roma. Agag si innamora di Ana, unica figlia del suo principale, e Casini è tra i primi a saperlo. Anita Aznàr Botella, quattordici anni più giovane del marito, così come molto più giovane del presidente della Camera è la sua compagna, Azzurra Caltagirone. Ragazze con padri potenti e cognomi impegnativi. Ragazze, sì, ma tutt’altro che intimidite dai mariti più anziani. Casini è l’amico in politica. Briatore è diventato l’amico sul fronte degli affari. Il cuneese gli ha fatto scoprire prima le estati felici da Peter Pan della Costa Smeralda, adesso, insieme, esplorano altre frontiere. Dai lenti guancia a guancia con la temibile Fiona Swarovski, dalle zingarate con la comune amica Naomi Campbell, sono passati alle colazioni con Ricucci. Alejandro si diverte di meno, ma anche su questo ha sempre avuto le idee chiare. C’è stato il tempo della politica, ora è il tempo degli affari. Di festa in festa, oggi gli Agag e Briatore sono vicini di casa, a Londra, nel non proprio popolare quartiere di Chelsea. Si vedono spesso. Così come spesso, a Roma, Agag incontra un’amica del finanziere cuneese, la deputata di An Daniela Santanchè. Una telefonata a Casini, o una visita a palazzo Grazioli, però, non mancano mai: “Il Cavaliere lo sa, il suo successore dovrebbe proprio essere Pierferdinando. È il candidato giusto per l’Italia” dice e pensa [...] il giovane Agag. [...] In versione banchiere e padre di famiglia, il giro vita di Agag s’è fatto rotondetto, ma i luccichii della Costa Smeralda lo seducono ancora e immaginate la soddisfazione di aver trascinato il castigliano severo, il suocero insomma, in discoteca? Lui che quella frivola soglia mai aveva varcato, neppure per l’addio al nubilato della figlia [...] a cena al Billionaire. Una concessione all’esuberanza del genero. O, più probabilmente, alla regola secondo cui d’estate gli affari si concludono al night» (Maria Latella, “Corriere della Sera” 9/8/2005).