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 2002  febbraio 08 Venerdì calendario

Agusta Francesca

• (Francesca Vacca Graffagni) Genova 29 ottobre 1942, Portofino 8 gennaio 2001. «Di mestiere indossatrice, entrò nelle cronache rosa negli Anni Sessanta. Lavorava a Milano quando conobbe a una festa il conte Corradino Agusta, potente industriale degli elicotteri. Lui la invitò a una gita a Beirut e lei accettò. Si sposarono nel ’65 e il loro matrimonio durò 20 anni. Nel 1985 Francesca Vacca Agusta si separò dal marito, ma mantenne il titolo di contessa e la splendida villa di Portofino. Dopo una dura battaglia legale per l’eredità del marito, morto nell’89, la contessa tornò alla ribalta nel ’94, grazie alle indagini di Tangentopoli. Accusata di favoreggiamento sui presunti conti esteri di Craxi, fuggì in Messico con Maurizio Raggio, ma venne arrestata ed estradata. Francesca Vacca Agusta venne accusata di aver avuto un ruolo in alcuni passaggi di fondi e, in uno stralcio del processo All Iberian, riuscì a patteggiare un anno e due mesi di carcere. Dopo qualche giorno di detenzione nel carcere di Opera, nel Milanese, ottenne gli arresti domiciliari che trascorse in un prestigioso condominio nel centro di Milano. Dopo aver scontato la condanna, la contessa Vacca Agusta decise di ritirarsi a Portofino, nella splendida Villa Altachiara, dove si trasferì con il nuovo compagno, il messicano Tito Tirzo Chazaro. Proprio dalla scogliera della villa l’8 gennaio 2001 la contessa precipitò e perse la vita. Secondo la magistratura fu una caduta accidentale» (“La Stampa” 30/6/2005). «È stata una disgrazia, nessuno ha ucciso la contessa: si era nascosta tra il muretto della veranda ed un albero di glicine, uno stupido gioco come tante altre volte. Voleva solo attirare l’attenzione, cercava un po’ di affetto e invece ha perduto l’equilibrio su di un mucchio di foglie secche rese viscide dalla pioggia. È finita qualche metro più sotto, su di un terrapieno, i rami che le strappavano l’accappatoio: l’alcol, i tranquillanti ed il destino hanno fatto il resto, trasformando lo scivolone in una caduta sempre più in basso giù dalla scogliera. Pare che prima di battere il capo abbia cercato disperatamente di aggrapparsi persino alle rocce: quando è caduta in mare il suo cuore aveva già cessato di battere. Uccisa dalla solitudine» (Massimo Calandri, “la Repubblica”, 24/5/2001). «[...] sposa di Corrado Agusta. Ricchissimo conte dell’oblò (modo di dire per definire in nobili dell’ultima ora fatti dal re prima di partire per l’esilio), lui, che amava solo donne vitalissime ed eccessive, e forse la condannò a quel personaggio sopra le righe, che lei interpretò benissimo. Sembra che Francesca fosse vispa anche da ragazza quando, ancora Vacca Graffagni, passava le sue serate al Nepentha (night club di gran moda negli anni ’60) scortata da Gigi Perez, un vecchio signore che amava circondarsi di belle per pavoneggiarsi con gli amici. La nepentina era la pià impertinente, la più allegra e la più bella dei tempi. Meravigliosa, inarrivabile, più altera di lei c’era solo Anna Mucci, ma lei non cercava fidanzati, ne aveva già uno importantissimo. Fu Gigi Perez che la introdusse a Corrado Agusta: il vecchio signore era felice di quella presentazione, ben riuscita, come un professore di economia può esserlo se è chiamato a tenere una lezione a Cambridge. Fu per anni il suo fiore all’occhiello. Francesca, fidanzata senza anello, come primo colpo partì per Acapulco con il suo Corrado. Tutta la città dei locali notturni parlò di quella partenza. Lui era separato con un figlio. Lei libera, con poca voglia di rimanerlo. È qui, ad Acapulco, durante una festa vertiginosa, che la conobbe Dino Franzin: “Avevano affittato una casa con una meravigliosa terrazza sul mare. Tutte le sere amici, quasi sempre una festa. Lei era l’animatrice di tutto. Corrado era un uomo conservatore e diffidente, girava sempre con la sua corte. Ogni sera, su quella terrazza, cantava Piero Moscatelli, un grande amico di lui. Francesca voleva allargare il giro [...] era una donna vistosa e colorata [...] Si comportava come una che è arrivata al top. Dopo il matrimonio con Corrado avevano comprato una meravigliosa casa a Guernavaca e lì andavano e venivano Vittorio Emanuele e Marina Doria. Erano legatissimi, viaggiavano sempre insieme. Una loro mèta era la Persia, loro amici lo Scià e sua moglie. [...] Viaggiavano sempre con l’aereo personale, con il cameriere e il segretario di lui, la cameriera di lei e i materassi [...] Litigò con Giorgio Bocca, conquistò Ugo Stille, divertì molto Camilla Cederna e inseguì sull’ascensore Isa Parodi Delfino gridandole: ‘Barbona, non hai nemmeno 10 miliardi’. [...] negli ultimi tempi era diventata litigiosa, ma prima fra Portofino e il Messico, New York e Saint Moritz, la sua vita fu splendida. Una protagonista, di donne come lei ho conosciuto solo Ljuba Rizzoli [...] Cominciò a bere, qualche cosa più di quello, e poi cambiò. Diventò litigiosa. Non sopportava più Corrado. Diceva che era ‘siciliano e maschilista’. Ebbe qualche ‘giro amoroso’, come del resto lui, e poi lo lasciò” [...]» (Lina Sotis, “Sette” n. 6/2001).