varie, 11 febbraio 2002
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ALMODÓVAR Pedro Calzada de Calatrava (Spagna) 25 settembre 1951. Regista. Film: Pepi, Luci Bom e le altre ragazze del mucchio; Donne sull’orlo di una crisi di nervi, Legami, Matador, Carne Tremula, Tacchi a spillo, Il fiore del mio segreto, Tutto su mia madre (Oscar come miglior film straniero), Parla con lei (Oscar europeo) ecc
ALMODÓVAR Pedro Calzada de Calatrava (Spagna) 25 settembre 1951. Regista. Film: Pepi, Luci Bom e le altre ragazze del mucchio; Donne sull’orlo di una crisi di nervi, Legami, Matador, Carne Tremula, Tacchi a spillo, Il fiore del mio segreto, Tutto su mia madre (Oscar come miglior film straniero), Parla con lei (Oscar europeo) ecc.. • «Figura rotonda, capelli folti e scuri non più colorati d’arancione come negli anni Ottanta, ma sempre ritti in testa, humour fluente» (Manuela Grassi, ”Panorama” 27/5/1999) • «Fin dall’inizio ha parlato soprattutto di donne, legando al suo cinema personaggi femminili fuori dalle regole, vitalissimi e ironici; imponendo volti inconsueti quando non eccentrici. Carmen Maura, volitiva e fragile, è stata la protagonista di tanti film [...] Poi è stata la volta di Victoria Abril [...] Marisa Paredes, alta e bionda, grande attrice di teatro [...] e Penelope Cruz» (’Panorama”, 27/5/99) • «Stilando la lista delle cose che gli piacciono di più, ha incluso un po’ alla rinfusa: la minigonna, un gruppo di più di tre donne che chiacchierano, il mambo, le massaie, la varietà di colori ovunque [...] Sin da piccolo, racconta, il suo spettacolo preferito era ”sentire parlare le donne” [...] Forse la chica più rappresentativa del fluorescente universo Almodovar è Rossy De Palma, icona angolare ossuta di una femminilità ironica e deformata, espressivissima, lunga, dal viso cubista e picassato, grande naso in salita, sguardo basedowiano» (Laura Laurenzi, ”il Venerdì” 28/5/99) • «Oltre a essere un paziente e scrupoloso curatore degli ambienti, sa orchestrare a meraviglia i suoi attori» (Un secolo di grande cinema, 100 registi) • «[...] ragazzo selvaggio venuto dalla Spagna profonda ha proposto con fantasiosa coerenza una sua idea originale di cinema, danzando nei labirinti della passione, seguendo senza incertezze la legge del desiderio che unisce e confonde gli uomini e le donne nel tremolio della carne, correndo con i suoi personaggi sull’orlo di una crisi di nervi sempre miracolosamente evitata. Il viaggio comincia da Calzada de Calatrava, il paese della Mancha dove venne al mondo [...] Un gruppo di case tenute insieme da un lungo corso, Calle Real, su cui si affacciano il Municipio e gli altri palazzi di qualche importanza. L’Andalusia non è lontana e d’estate il sole picchia forte e caldo [...] La famiglia [...] gente per bene, non ricca ma agiata. Il nonno, Antonio, faceva il vinaio. E papà, Antonio anche lui, un pezzo d’uomo alto e forte, trasportava il vino con i muli nei paesi vicini [...] Poi le cose cambiarono, i trasporti con i muli non servivano più. Antonio si ritrovò senza lavoro e dovette partire, con la famiglia, verso l’Estremadura, era il ”57 o il ”58 [...] Pedro si diplomò al collegio francescano di Sant’Antonio da Padova di Caceres e poi trovò un impiego alla Compagnia Telefonica Nazionale di Madrid [...] Risolti i problemi quotidiani, Almodovar fa di tutto: scrive e disegna fumetti, gira corti in superotto, si esibisce nei cabaret notturni, possibilmente in coppia con l’amico Fabio McNamara [...] Dopo una dozzina di corti dai titoli spesso sfacciati (La caduta di Sodoma, Sesso va sesso viene, Fotti fotti fottimi Tim) realizza il primo lungometraggio a 16mm (Pepi, Luci, Bom e…). il 1980» (Claudio Carabba, ”Sette” n.8/2000).