varie, 11 febbraio 2002
AMADEUS
AMADEUS (Amedeo Sebastiani) Ravenna 4 settembre 1962. Conduttore tv. Da ultimo del preserale Cuore di mamma (Raidue, alle 17) • «Il travet del piccolo schermo, il burocrate del preserale, quello che sfanga la giornata facendo domandine ai concorrentini e regalando milioncini» (Raffaella Silipo, ”La Stampa” 1/3/2003) • «Ero un tipo timidissimo, imbranato, cominciai a lavorare in una radio proprio allo scopo di sciogliermi: nessuna ragazza mi filava, nel gruppo degli amici non ero certo protagonista [...] A me piace la televisione nazionalpopolare, non penso che sia trash, non penso che sia vuota. Hanno scritto che sono: ”Il presentatore della porta accanto”: una definizione che mi fa felice. Parlo semplice, non mi do arie [...] Non credo di essere stupido: so di essere fortunato. La vita mi ha regalato un sogno, come la canzone di Jovanotti. E cerco di meritarmi la fortuna [...] Certo papà sarebbe stato più felice di vedermi fare l’architetto, invece a scuola sono arrivato soltanto fino al diploma di geometra» (Cesare Lanza, ”Panorama” 12/8/1999) • «Nel 1979 un mio amico mi ha proposto di accompagnarlo a un provino: cercavano nuovi dee jay per una piccola radio di Verona. [...] Ho vinto la paura e ho provato anch’io [...] I miei non mi hanno mai ostacolato, sono siciliani, ma mio padre non lavora seduto dietro una scrivania: è istruttore di equitazione, sono cresciuto con un grande senso di libertà [...] Il salto l’ho fatto nel 1986: capivo che dovevo andare via da Verona, ma non sapevo come. Così cominciai a guardare i titoli di coda dei programmi, mi appuntavo i nomi dei produttori e degli autori. Dovevo entrare in contatto con loro. Ma come? [...] Mi spacciai per discografico: prendevo appuntamenti a Roma e a Milano. Mi presentai da Baudo, da Costanzo. Mi stavano a sentire, ma non succedeva niente. Fino al giorno in cui non mi piazzai, per sei ore, davanti all’albergo di Vittorio Salvetti, il patron del Festivalbar. Per scaricarmi mi affidò a Claudio Cecchetto. E fu la mia fortuna. Gli dissi un paio di bugie, che ero un doppiatore, e abitavo a Milano, e riuscii a convincerlo a farmi un provino. Andò bene: mi prese a Radio Deejay, e mi ribattezzò Amadeus. Mi alzavo alle quattro di mattina, prendevo un diretto da Verona, cambiavo a Brescia e arrivavo a Milano. Alle 8 ero in studio. Dopo tre mesi ho avuto un crollo fisico e gli ho dovuto dire la verità [...] Nell’88 sono passato a DeeJay Television, su Italia 1» (Silvia Fumarola, ”Il Venerdì” 10/9/1999).