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 2002  febbraio 11 Lunedì calendario

AMOROSO2

AMOROSO Marcio Brasilia (Brasile) 5 luglio 1974. Calciatore. Ha giocato in Italia con Parma, Udinese, Milan, capocannoniere del campionato 1998/1999 • «Cresce nel mito di Zico, tra Guarani e Flamengo (le sue squadre in Brasile) e il Verdy Kawasaki, club giapponese nel quale va a giocare quando non ha neppure diciotto anni. Il presidente dell’Udinese Pozzo lo prende nel 1996 […] pur se è reduce da un gravissimo infortunio. Ma i primi mesi sono difficili, per questo giocatore simpatico e sempre sorridente. Poi dall’inizio del 1997 il suo rendimento sale progressivamente, per la gioia di Zaccheroni che lo utilizza come mina del tridente d’attacco con Bierhoff (al centro) e Poggi (più defilato sulla fascia). Classe eccelsa, falcata imperiosa, movenze da felino, il gol nel sangue: alla terza stagione in Friuli vince con ventidue reti (alla pari con Batistuta) la classifica cannonieri. Nel 1999 passa al Parma, ma un altro incidente (tendine d’achille) gli fa saltare gran parte del campionato» (Dizionario del calcio italiano, a cura di Marco Sappino, Baldini&Castoldi 2000). Nel 1994, ragazzo prodigio, segnò un bellissimo gol al Santos: «Una galoppata iniziata a metà campo, seminando avversari e regalando sogni. Uno, due, quattro difensori saltati come birilli, con una marcia in più. Evitato anche il portiere alla fine: gol da antologia… ”Era il figlio di Pelè quel portiere. E quegli attimi li conservo tutti nella memoria. Se devo essere sincero, ho tenuto anche la videocassetta, con la registrazione della partita, e ogni tanto me la rivedo. C’è lo speaker che urla come un indemoniato: ”O garoto es un craqué, il ragazzo è un fenomeno. sempre un’emozione, rivedere quel gol”» (Marco Tarozzi, ”Calcio 2000” n.8/1999). Alberto Zaccheroni, che a Udine è stato il suo primo allenatore italiano: «[...] Io lo ricordo come un grandissimo giocatore. [...] La sua arma migliore è senz’altro la capacità di abbinare l’enorme tecnica a una velocità inusuale. In questo, a mio parere, è secondo solo a Ronaldinho [...] Qui siamo ai livelli di Ronaldo. Ronaldo è più potente, lui più agile. Dopo due passi di corsa, non lo prendi più. Dentro di me lo chiamavo Olivia. Non gliel’ho mai detto, ma nel modo di correre, con due polpacci che sembrano stuzzicadenti, ricorda la donna di Braccio di Ferro [...] Quando ero al Milan mi sarebbe piaciuto mettere Amoroso a sinistra e Sheva a destra di Bierhoff. Sarebbe stato un attacco da 60 gol in tre. Purtroppo Marcio non siamo riusciti ad acquistarlo. Per quel Milan costava troppo, 35 milioni di euro. Lo prese il Parma [...].Le cose migliori Amoroso le fa quando parte largo, non spalle alla porta. Ha la tecnica del trequartista e la velocità di esecuzione dell’attaccante [...] Aimiei tempi voleva giocare da trequartista, dove oggi gioca Kaká. Per fargli cambiare idea fui costretto ad usare le maniere forti, minacciando di spedirlo in tribuna. [...]» (Alberto Costa, ”Corriere della Sera” 13/1/2006).