Varie, 11 febbraio 2002
ANTONIONE
ANTONIONE Roberto Novara 15 giugno 1953. Politico. Laureato in medicina, dentista, nel 2001 fu eletto senatore per Forza Italia, di cui fu coordinatore nazionale organizzativo prima di dimettersi (marzo 2003) per divergenze con il plenipotenziario azzurro Claudio Scajola: «Io della politica me ne fotto […] Non mi piace sbranarmi, non mi va di far fuori la gente, non ci tengo alla prima fila […] La politica è bella se c’è un minimo di civiltà, di correttezza, e un minimo di idealità, di aspirazione a fare delle cose utili per tutti […] Durante la mia campagna elettorale, andavo a giocare a tennis. Mia moglie mi prendeva per matto. Le replicavo: chi vuole votare mi vota. Non sarà con due cartoncini e due strette di mano dieci giorni prima delle elezioni che freghi la gente […] Scajola lo conoscevo e quindi... Però ho lasciato vivere e ho fatto passare ogni cosa, fin quando vengo a sapere dalla mia segreteria che avevo commissariato il partito in Friuli. Dissi alla segretaria: ma mica sei matta, io non ho commissariato nessuno! La poverina rispose: qui c’è un’Ansa... dice proprio commissariamento. Mi trovavo a Brema con Berlusconi. Chiesi al presidente: ma l’hai deciso tu? Mi risponde: no davvero, Scajola mi ha riferito che l’avete concordato insieme. Scajola ha concordato con me cosa? Lo chiamo, mi fa: sapevo che ne avevi parlato con Berlusconi. Allora mi dico: fa il gioco delle tre carte. Troppo anche per un mite, un gattomorto come il sottoscritto […] Sono un uomo libero... Io voglio vedere un partito grande, forte, con una democrazia, un grado minimo di civiltà nei rapporti […] Sono una persona seria e devo sempre ricordarmi di dire grazie a Berlusconi. Con eguale franchezza aggiungo che so fermarmi, so anche non farmi sopraffare da un teatrino, come lo chiama il presidente, il cui spettacolo è indigeribile. […] Io caccerei la Lega dal governo, ne butterei fuori davvero tanti» (Antonello Caporale, ”la Repubblica” 16/3/2003).