varie, 11 febbraio 2002
ALEXIA
ALEXIA (Alessia Aquilani) La Spezia il 19 maggio 1967. Cantante. Nota come Alexia. Vincitrice del Festival di Sanremo 2003. «Un tempo diva della dance estiva, in grado di sfornare ogni anno un singolo di successo, cantato rigorosamente in inglese. Dal festival di Sanremo 2002, cantante soul italiana. [...] ”Mi avevano già proposto di cantare in italiano anni fa, mi avevano ampiamente spiegato le ragioni per cui molti miei amici lo ritenevano interessante. Ma io la dovevo sentire nello stomaco [...] Il mio gusto musicale non è cambiato, soul, blues, funky, continuo ad ascoltare sempre questo. Oggi che sono libera faccio quello che mi piace di più e trovo che questo sia, alla fine, più giusto per il pubblico e più onesto da parte mia» (ErnestoAssante, ”la Repubblica” 7/3/2002). «Figlia di una casalinga con l’hobby della pittura e di un agente di commercio con trascorsi giovanili in un’orchestrina di liscio [...] A quattro anni salì su un palco per la prima volta. Dai sette ai sedici, incoraggiata da mamma Wilma, ha partecipato a più di cinquanta concorsi. Poi è subentrata una lunga crisi: fino ai venti anni non ha più voluto sapere di esibirsi in pubblico. Nel frattempo si è diplomata come segretaria d’azienda e corrispondente in lingue estere. Ma quello non poteva essere il suo futuro, infatti qualche mese dopo ha ricominciato a cantare in balera. Finché non ha incontrato la persona che le ha cambiato la vita, Roberto Zanetti, produttore molto apprezzato in ambito dance. All’inizio Zanetti la utilizzò come corista in brani ufficialmente attribuiti ad altri. Poi, nel 1995, decise di lanciarla come solista. E fu subito ”boom”: prima con Me and you, poi con Summer is crazy, Alexia cominciò a spopolare nelle discoteche di mezza Europa. Anche se la vera esplosione sarebbe arrivata solo nel 1997 con il tormentone estivo Uh la la la. Da quel momento in poi non si è più fermata e ha inciso un successo dietro l’altro: Gimme love, The music I like, Keep on movin, Goodbye, Happy [...] ”Ho soltanto un rimpianto, che papà Agostino sia morto pochi mesi prima che iniziasse questa fantastica avventura e non abbia potuto dividere con me questa grande gioia”» (Massimo Poggini, ”Max” n.1/2000). «Ha iniziato a cantare da giovanissima a La Spezia, la sua città natale, nei locali e nei club eseguendo cover di Madonna e Tina Turner ed è cresciuta esibendosi con successo nelle discoteche della zona. Ed è in una discoteca che viene scoperta dal team produttivo di Roberto Zanetti, che la porta immediatamente al successo come voce dei Double You, nel 1990 e poi con il rapper Ice Mc. Ed è sempre nel solco della dance che inizia, nel 1995, la sua carriera solista, segnata da una impressionante serie di singoli vendutissimi, Me and you nel 1995, Summer is crazy nel 1996, Uh la la la nel 1997, Gimme love e The music I like nel 1998, Goodbye nel 1999 e Ti amo ti amo nel 2000, tutti arrivati nelle posizioni alte delle classifiche italiane e internazionali. Oggi ha deciso di cambiare, di smettere i panni di reginetta della musica dell’estate, di campionessa della dance di consumo, vuole dimostrare di essere una interprete dotata di uno spessore maggiore, ed anche un autrice in grado di scrivere musica più ricca e creativa. E oggi il suo cammino verso un nuovo successo è aperto, al punto che il direttore di RaiUno, Saccà, l’ha candidata a vestire i panni di Giamburrasca in una riedizione del celebre sceneggiato che ebbe Rita Pavone come star: ”Sono lusingata. Sarebbe bello, un’occasione per imparare. Ma non vorrei abusare di me stessa e diventare invadente» (Ernesto Assante, ”la Repubblica” 11/3/2002). «Ho iniziato a lavorare dopo il liceo, nelle cover-band, poi ho preso lezioni di danza e canto, ho incontrato le persone giuste e ho avuto la fortuna di guadagnare con la technodance. A un certo punto ho deciso che con le mie canzoni volevo non più solo divertire ma riempire i cuori, fare cose più serie senza rinnegare del tutto il mio modo di essere. Lavorando molto all’estero, in Inghilterra e Stati Uniti, ho imparato a essere disciplinata, contornarmi di un team affiatato, preparato. Ho sempre ammirato artisti come Madonna, determinati, rigorosi, amo la black music [...] Ho un bel fisico, perchè nasconderlo? Quando pensi a una foto da mettere su una copertina devi avere in mente che in quel modo va còlta l’attenzione anche dei consumatori di musica più distratti» (Paolo Zaccagnini, ”Il Messaggero” 7/3/2002).