Varie, 11 febbraio 2002
ARENA
ARENA Lello Napoli 1 novembre 1953. Attore • «Con Massimo Troisi ed Enzo De Caro faceva parte del gruppo cabarettistico ”La smorfia”, che ha debuttato in tv nel 1977 con Non stop di Enzo Trapani e partecipato a Luna Park (1979). Dopo lo scioglimento del gruppo è stato partner di Raffaella Carrà ne Il principe azzurro (1989), ha condotto con Enzo Iacchetti alcune edizione di Striscia la notizia (1995, 1996), ha partecipato alla trasmissione di Maurizio Costanzo e Fiorello La febbre del venerdì sera (1996)» (Enciclopedia della Televisione). «Tutto cominciò nei vicoli di Napoli. Massimo e Lello erano amici e amavano le stesse cose, anzi, le stesse persone: Totò e Peppino, ma a volte anche quei due stranieri: Stanlio e Ollio. E si divertivano come matti a rifarli, a imitarli in tutto e per tutto. Da grandi avrebbero fatto gli atttori, si erano ripromessi. Si erano nutriti dei testi del Mastriani e delle parodie di Scarpetta, conoscevano la fortuna e la fame disperata dei ”posteggiatori” e dei ”cecati”, insuperati protagonisti della canzone popolare napoletana di fine Ottocento, avevano studiato sui testi di Ferdinando Russo e Raffaele Viviani. Disse una volta Troisi: ”Mescolavamo teatro sperimentale e Eduardo, Fo e Viviani, un bel minestrone… Ma ci è stato utilissimo, per farci le ossa”. Poi ai due si unì Enzo Decaro che portò in dote il bel canto, la bella presenza, e un ottimo orecchio musicale. I tre debuttarono in un teatrino parrocchiale, mica male, poi cominciarono a tappeto nei localini napoletani, il successo cresceva, il pubblico rideva. Ma avrebbe funzionato la loro comicità fuori, oltre Napoli? Nel 1977 ”La Smorfia” debutta al teatro La Chanson di Roma, sarebbe divuta stare per una settimana, dopo tre mesi erano ancora lì, le repliche non bastavano mai. L’eco del loro successo giunge in Rai: Mario Pogliotti, Bruno Voglino e Giancarlo Magalli vanno alla Chanson, si accomodano nelle ultime file (’per sentire il pubblico o per scappare, dipende”) e decidono all’istante che quei tre se li sarebbero portati a Non stop» (Andreina De Tomassi, ”il Venerdì” 14/11/1997).