Mordecai Richler, "La versione di Barney", Adelphi., 12 febbraio 2002
Diventato ricco grazie a una società di produzione televisiva ma rimasto solo dopo tre matrimoni, Barney Panofsky, ormai un po’ avanti con gli anni, è l’alter ego dell’autore, che fu sceneggiatore, oltre che romanziere
Diventato ricco grazie a una società di produzione televisiva ma rimasto solo dopo tre matrimoni, Barney Panofsky, ormai un po’ avanti con gli anni, è l’alter ego dell’autore, che fu sceneggiatore, oltre che romanziere. Ebreo polacco, doppiamente minoranza in quanto anglofono nel Canada francofono delle leggi sulla protezione della lingua, Richler-Panofsky ci consegna una sorta di biografia disincantata, più spietata che cinica, di un uomo del nostro tempo. Quando l’età ormai consente di fare bilanci, anche amari, tra battute politically scorrect e un’autoindulgenza che contempla solo whisky, sigari e salmone affumicato. Prima che l’alzheimer gli faccia dimenticare tutto. Mordecai Richler è stato autore di vari romanzi oltre che giornalista. La versione di Barney lo ha resto famoso. Desiderava scrivere un libro per cui essere ricordato, forse è questo. Se n’è andato tra lunedì scorso, per un cancro ai polmoni.