Enzo Bettiza, "Corone e maschere", Mondadori, 12 febbraio 2002
Aja e dintorni. «Non so a quale religione Carla Del Ponte appartenga. Ma anche se fosse cattolica, come lo sono tanti nel Canton Ticino, direi che la sua maschera giudicante, pur rivelando tratti quasi lombardi, tradisce un’impronta di fondo che scavalca i Cantoni e fa subito pensare all’antropologia e all’etica elvetiche più antiche e più autentiche: la Svizzera di Calvino, la Svizzera che non perdona l’errore e il peccato, che per difendere il proprio credo sa cadere come cadde con le armi in pugno il riformatore e parroco della cattedrale di Zurigo Huldrych Zwingli»
Aja e dintorni. «Non so a quale religione Carla Del Ponte appartenga. Ma anche se fosse cattolica, come lo sono tanti nel Canton Ticino, direi che la sua maschera giudicante, pur rivelando tratti quasi lombardi, tradisce un’impronta di fondo che scavalca i Cantoni e fa subito pensare all’antropologia e all’etica elvetiche più antiche e più autentiche: la Svizzera di Calvino, la Svizzera che non perdona l’errore e il peccato, che per difendere il proprio credo sa cadere come cadde con le armi in pugno il riformatore e parroco della cattedrale di Zurigo Huldrych Zwingli».