Valentina Fortichiari, "Guido Morselli: immagini di una vita", Rizzoli, 12 febbraio 2002
Scontrosa sensibilità. «Insofferente di ogni rumore, nel ’52 decide di costruire un villino in località ”il Sasso” di Gavirate, alle pendici del Campo dei Fiori, fra alberi, prati, boschi, in totale solitudine
Scontrosa sensibilità. «Insofferente di ogni rumore, nel ’52 decide di costruire un villino in località ”il Sasso” di Gavirate, alle pendici del Campo dei Fiori, fra alberi, prati, boschi, in totale solitudine. Lo chiamò ”la casetta di Santa Trìnita”. Vi teneva il cavallo, una bellissima bestia che il padre gli aveva regalato e che lui montava con spericolata e felice assiduità, girovagando per i pittoreschi paesini del Gaviratese, per gli impervi sentieri della montagna, in riva al lago. Zeffiro aveva la scontrosa sensibilità del padrone... Un giorno, mentre ero con due mie amiche, salivamo i ”gironi” (lo stretto sentiero per arrivare alla casetta), eccolo apparire a una svolta, venire verso di noi volando, criniera al vento, e scomparire passando fra l’una e l’altra senza sfiorarci. Ci volle un pezzo prima che riprendessimo fiato. Sembrava un cavallo mitico» (Maria Bruni Bassi).