Varie, 12 febbraio 2002
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ARMSTRONG Dido Londra (Gran Bretagna) 25 dicembre 1971. Cantante. Lanciata da un duetto con Eminem (Thank you, inserito nella colonna sonora di Sliding doors e poi usato come base per Stan) • «Ero impiegata in una casa editrice e mio fratello Rollo (leader dei Faithless) continuava a dirmi di non pensare alla musica come a una professione perché per lui era stata durissima riuscire a sfondare
ARMSTRONG Dido Londra (Gran Bretagna) 25 dicembre 1971. Cantante. Lanciata da un duetto con Eminem (Thank you, inserito nella colonna sonora di Sliding doors e poi usato come base per Stan) • «Ero impiegata in una casa editrice e mio fratello Rollo (leader dei Faithless) continuava a dirmi di non pensare alla musica come a una professione perché per lui era stata durissima riuscire a sfondare. Cercava di dissuadermi in tutti i modi ma ho tenuto duro. Prima ho iniziato a collaborare per alcune registrazioni dei Faithless e poi ho abbandonato tutto quello che stavo facendo per impegnarmi nella ricerca di qualcuno che credesse in me. Ricordo che quando ebbi la possibilità di incontrare il boss della Arista Records, Clive Davis, all’Hotel Dorchester di Londra, non stavo nella pelle. Lui sentì i miei provini e si innamorò subito delle canzoni e della mia voce» (’La Stampa” 20/3/2001). « figlia di un agente letterario e di una poetessa per hobby, genitori che le hanno affibbiato quel nome curioso in omaggio alla regina di Cartagine cantata nell’Eneide. Cresciuta ascoltando i Clash e i Duran Duran, coltivando una grande passione per Ella Fitzgerald, ha studiato musica classica alla Guildhall School di Londra e sa suonare flauto, violino, pianoforte» (Gloria Pozzi, ”Corriere della Sera” 3/2/2002). «Volto luminoso, gentile nei modi, la voce sottile, segni di una timidezza malcelata. Difficile pensare che [...] sia una stella di prima grandezza del business discografico mondiale. La ragazza ha venduto dodici milioni di copie di No angel, album del 1999 forte di una canzone, Thank you che Eminem ha saccheggiato per la sua Stan [...] Canzoni che si reggono su pochi elementi: chitarre per lo più acustiche, ritmiche di matrice hip hop, un uso ragionato dell´elettronica ad opera del produttore Rollo (fratello di Dido e responsabile dei Faithless), testi che narrano di relazioni personali, amorose e amicali. ”Mi concentro sulle cose che conosco. A costo di sembrare ingenua dico che la semplicità è la chiave di tutto”. Un concetto che ripete più volte, dettagli, situazioni quotidiane: questa è la materia da cui trae ispirazione per le sue canzoni. Dido è solo l´ultima di una famiglia di cantautrici che vede in Jewel, Nelly Furtado e Fiona Apple le principali esponenti, folksinger atipiche che non hanno paura di allargare lo spettro della propria musica al "battito" rap e alla tecnologia, esploratrici delle geometrie ridotte dei rapporti interpersonali, storie d´amore soprattutto, raccontate con distacco e ironia tutte femminili. Una generazione di autrici che, nonostante siano lontane anni luce dalle reginette del pop e dagli spogliarelli in stile Mtv, scala puntualmente le classifiche. Sembra veramente che il successo abbia sorpreso Dido, travolta da una notorietà insperata e forse neppure ricercata: ”Mi sento più forte, ho fatto molta esperienza in questi ultimi tre anni di tour continuo, credo di essere migliorata sotto il profilo artistico. Certo, è strano, tu te ne stai lì a mangiare in un posto qualsiasi e la gente ti guarda con gli occhi sgranati. In quei momenti capisci di essere una celebrità”» (Andrea Prevignano, ”la Repubblica” 20/9/2003).