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 2002  febbraio 12 Martedì calendario

ASOR

ASOR ROSA Alberto Roma 23 settembre 1933. Critico letterario. Professore e saggista. «[...] docente di letteratura italiana, ideatore della monumentale Storia della letteratura (11 volumi Einaudi) [...]» (Giuseppe Videtti, ”la Repubblica” 1712/2005) • «Figlio unico di una famiglia della piccola borghesia impiegatizia: il padre lavora al Ministero dei Trasporti, è una sorta di ferroviere non viaggiante, la madre ha lasciato invece l’impiego per dedicarsi al figlio» (Paolo Mauri, ”la Repubblica”, 26/4/2002). «Palindromo. Palindromo di asor e rosa. Affetto da cinica nostalgia per l’integralismo ideologico. Il più gramsciano dei nostri italianisti si ostina a censurare la ”contraddizione che esiste nella sinistra tra l’immagine del potere esercitato e l’autorevolezza effettiva”. Sul modello dell’’eroe italiano” da lui studiato, tende all’isolamento e alimenta ”l’antivirtuismo”, immune da moralismo. Zombie della defunta specie dell’intelletuale critico, libero di entrare in conflitto con la politica, continua a lanciare messaggi sepolcrali in cui denuncia, contro Miriam Mafai, la cultura esangue di una sinistra che ha smarrito l’egemonia. Condanna, contro il rampantismo di Massimo D’Alema, il trionfo del consumismo e del berlusconismo nel costume. Uomo inquieto, è anche preda di violente passioni come la gelosia, in particolare verso Giulio Ferroni. Insofferente al sindaco Rutelli e al Giubileo, vorrebbe eliminare le bancarelle da Borgo Pio, dove vie appartato, calzando volentieri – barone d’Accademia qual è – le ciocie» (Pietrangelo Buttafuoco, ”Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini” 3/10/1998).