Varie, 12 febbraio 2002
Tags : Josiane Balasko
BALASKO Josiane Parigi (Francia) 15 aprile 1950. Regista. Film: Peccato che sia femmina • «Ho cominciato con un gruppo di amici al Café Theatre, recitavamo i testi che scrivevamo noi, per divertirci, all’inizio senza un vero progetto futuro
BALASKO Josiane Parigi (Francia) 15 aprile 1950. Regista. Film: Peccato che sia femmina • «Ho cominciato con un gruppo di amici al Café Theatre, recitavamo i testi che scrivevamo noi, per divertirci, all’inizio senza un vero progetto futuro. andata bene e siamo andati avanti. Il cinema è venuto dopo, e non è stato facile, perché non conoscevo nessuno, non ero dell’ambiente, come si dice. Sono ancora piuttosto isolata, ma adesso che il pubblico francese ha riacquistato l’amore per il cinema nazionale, comincio a sentire molto affetto intorno. Sono sempre stata un po’ sovrappeso, non mi sono mai curata dell’aspetto e non sono certo una bellezza hollywoodiana: nessuno scriveva ruoli per me, ho dovuto farlo da sola. Ora, anche se qualche ruolo lo trovo, dirigere e recitare insieme è diventata un’abitudine. I miei film, quelli che scrivo e dirigo, sono commedie un po’ amare, si ride ma cerco sempre momenti di dramma e di grottesco, e io sul grottesco vado bene. Quando scrivo ho sempre in mente Ettore Scola, un maestro di questo genere, il suo cinema è il mio riferimento» (Maria Pia Fusco, ”la Repubblica” 14/12/2001) • «Un’attrice che non conosce l’ossessione della bellezza, l’ansia di non trovare ruoli interessanti, la frustrazione di non riuscire a esprimere tutto quello che ha dentro: dopo i primi sketch nei cabaret, ha intrapreso con passo sicuro la carriera di interprete teatrale e cinematografica. E quando ha desiderato raccontare qualcosa che le stava davvero a cuore, non ha avuto dubbi, si è rimboccata le maniche ed è passata dall’altra parte della barricata: ”Ho iniziato a dirigere film perché non riuscivo a trovare registi che accettassero i soggetti che avevo scritto e ho inziato anche a interpretarli perchè parlavano di personaggi così inusuali che nessun’altra sarebbe stata disposta a portarli sul grande schermo”. Parigina, madre di un ragazzo e di una ragazza diciottenne che ha deciso di seguire le orme materne, ha ottenuto una gran popolarità fuori dai confini nazionali soprattutto grazie a Troppo bella per te!, il film di Bertrand Blier in cui, con l’aria qualunque di una donna non troppo alta e un po’ in sovrappeso, sbaragliava la concorrenza di una super bella come Carole Bouquet. Nel ”95 ha diretto Peccato che sia femmina, altra commedia di successo interpretata al fianco di Victoria Abril. [...] Spiega, tra una sigaretta e l’altra, che la parte più bella del suo mestiere è quello della sceneggiatura (’Quando scrivo penso a me, se vedo che una scena mi annoia decido di tagliarla”), mentre la più brutta è ”il giorno della prima del film”. La lavorazione sul set è ”sempre eccitante, adrenalinica. Certo, la prima volta che ho fatto la regia ho faticato moltissimo in mezzo a tutte quelle macchinerie e sono anche arrivata a pensare che non avrei ripetuto l’esperienza; poi però ho cambiato idea”. Grande appassionata di cinema italiano, di Ettore Scola, in particolare, per quella ”capacità di mescolare dramma e sorriso esattamente come succede nella vita” si stupisce: ”Il cinema francese può contare su grossi aiuti governativi e ultimamente ha riguadagnato il suo pubblico; non riesco proprio a capire perchè la vostra cinematografia, che ha avuto un’importanza straordinaria, negli ultimi anni sia quasi sparita» (Fulvia Caprara, ”la Stampa” 15/12/2001).