Massimo Giuliani su Avvenire del 02/02/02., 13 febbraio 2002
I mormoni credono fermamente nella vita dopo la morte, nella quale i legami matrimoniali e familiari continuano a essere sacri e indissolubili com’erano in vita; credono che tutti i redenti saranno "come Dio" liberi di creare mondi infiniti a loro piacimento; credono che Dio abbia un corpo e una famiglia come tutti (in questo senso gli uomini sono immagine di Dio e non v’è alcun peccato originale); credono che esista una sorta di redenzione post mortem, e su di essa fondano la pratica del cosiddetto "battesimo retroattivo dei morti"
I mormoni credono fermamente nella vita dopo la morte, nella quale i legami matrimoniali e familiari continuano a essere sacri e indissolubili com’erano in vita; credono che tutti i redenti saranno "come Dio" liberi di creare mondi infiniti a loro piacimento; credono che Dio abbia un corpo e una famiglia come tutti (in questo senso gli uomini sono immagine di Dio e non v’è alcun peccato originale); credono che esista una sorta di redenzione post mortem, e su di essa fondano la pratica del cosiddetto "battesimo retroattivo dei morti". Dall’enorme archivio genealogico di Salt Lake City recuperano (per battezzarli, o ri-battezzarli mormonamente) i defunti, compresi Papi, scrittori famosi, cantanti e attori (Elvis e Shakespeare inclusi) e di recente anche le vittime della Shoà, con grande disappunto della comunità ebraica.