Varie, 13 febbraio 2002
BALZERANI
BALZERANI Barbara Colleferro (Roma) 16 gennaio 1949. Ex terrorista (Brigate Rosse) • «Famiglia operaia, dopo aver partecipato al Movimento studentesco romano e aver militato nel gruppo extraparlamentare Potere Operaio, entra nelle Brigate rosse. Nel 1978 partecipa al sequestro Moro e passa in clandestinità. Successivamente all’arresto di Mario Moretti guida l’ultima fase dell’attività brigatista alla testa di quello che rimane dello spezzone centrale dell’organizzazione clandestina, le Br Partito comunista combattente. Viene arrestata a Ostia nel 1985. Condannata all’ergastolo, nel corso del terzo processo Moro (1987) aderisce alla ”Battaglia di libertà” con cui molti brigatisti sanciscono al fine dell’esperienza armata. Già laureata in filosofia, prende la laurea in antropologia durante la detenzione nel carcere di Rebibbia. Feltrinelli ha pubblicato un suo libro, Compagna luna, a metà tra l’autobiografia e la riflessione politica […] ”La nostra storia è costituita dal tentativo di passare dalla fase della propaganda armata – condotta dalle cosiddette avanguardie – a quella dell’organizzazione delle mitiche masse rivoluzionarie. Qualcosa che anche alla nostra epoca era assurdo pensare fosse possibile: e in questo consiste il nostro drammatico errore di analisi e il nostro fallimento […] Non mi riconosco in nessuna categoria. La distinzione tra pentiti, dissociati e irriducibili rappresenta un artificio semplificatorio. Io non ho voluto ricorrere ai premi previsti dalle leggi eccezionali nei confronti di chi collabora. Non faccio nomi, non mando compagni in galera, ma non significa che non veda i nostri errori passati e non giudichi l’esperienza armata del tutto chiusa. Allora, in cosa sono irriducibile? […] La possibilità di lavoro esterno mi è stata concessa perché il tribunale di sorveglianza ha stabilito che non sussistono più gli elementi di pericolosità sociale […] Oltre alle interviste, che non sono un peccato, ho accettato di testimoniare in vari processi: per tentare di compiere una ricostruzione politica veritiera della vicenda Br. E non ho rifiutato di andare in Commissione Stragi. Ho solo posto delle condizioni: in sostanza, di poter fare un’analisi dei fatti senza indicare nomi o circostanze che possano coinvolgere penalmente qualcuno […] Non c’è più niente di rilevante da scoprire. Niente che possa modificare lo scenario e la dinamica dei fatti ormai noti”» (Mario Scialoja, ”L’Espresso” 29/7/1989).