Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  febbraio 13 Mercoledì calendario

BARALDINI

BARALDINI Silvia Roma 12 dicembre 1947 • «[...] a suo tempo condannata negli Usa a svariate decine di anni di carcere per partecipazione a organizzazioni terroristiche, poi fatta rientrare in Italia dall’allora ministro della giustizia Diliberto con la promessa (naturalmente subito violata) di farle scontare la pena in patria [...]» (Ernesto Galli Della Loggia, ”Corriere della Sera” 3/12/2007) • «Condannata nell’84 negli Usa a 43 anni di reclusione per reati di ”cospirazione associativa di matrice terroristica”, per 15 anni è stata simbolo di garantismo, bandiera delle lotte libertarie e antirepressive. ”Silvia deve tornare” si gridava davanti all’ambasciata americana di via Veneto a Roma.[…] Il 24 agosto 1999, dopo aver scontato 15 anni di carcere negli Stati Uniti con l’accusa di aver partecipato alla fuga della terrorista Assata Shakur, lasciava la prigione americana per entrare nel carcere romano di Rebibbia» (Giampiero Tommasi, ”Panorama” 31/8/2000) • «[...] divenne famosa per la stragrande maggioranza degli italiani nell’agosto del 1999, quando l’allora Guardasigilli Diliberto (Pdci) trovò un accordo con gli Usa per farla rientrare in Italia, destinazione Rebibbia, a condizione di farle scontare la pena fino alla fine, cioè il 2008. Questo perché nel 1983 Baraldini fu condannata negli Stati Uniti a 43 anni di carcere, 20 per ”cospirazione in attività criminose” e 23 per ”concorso in evasione e oltraggio”. L’accusa dell’Fbi è di aver fatto fuggire dal carcere del New Jersey la leader nera Joanne Chesimard-Assata Shakur, e la sentenza parla chiaro: per l’America, Silvia Baraldini è una terrorista. Dall’aprile del 2001, è agli arresti domiciliari per decisione del Tribunale di sorveglianza: in questi anni, è stata operata cinque volte di tumore. [...]» (Alessandro Capponi, ”Corriere della Sera” 7/4/2006).