varie, 13 febbraio 2002
BARBAROSSA
BARBAROSSA Luca Roma 15 aprile 1961. Cantante. Autore. «Dopo la buona accoglienza riservata alla sua Roma spogliata al Festival di Sanremo del 1981, tarda a emergere, nonostante l’intensa attività concertistica. Ma è ancora la ribalta sanremese a portargli fortuna, prima nel 1986 con Via Margutta, poi ancora l’anno successivo con Come dentro un film; ma la consacrazione giunge nell’edizione del 1988 con L’amore rubato e con la vittoria del 1992 con Portami a ballare» (Dizionario della musica italiana. La canzone, Augusto Pasquali, Newton&Compton 1997) • «Tanto semplici quanto efficaci, le sue canzoni attingono alla lezione dei cantautori country americani» (Dizionario del Pop-Rock, a cura di Enzo Gentile e Alberto Tonti, Baldini&Castoldi 1999) • «Con Portami a ballare,scritta pensando alla mamma Annamaria, Luca Barbarossa vinse il Festival di Sanremo. Era il 1992. Il pubblico si era convinto subito, la critica invece si divise: Natalia Aspesi apprezzò il modo in cui l’argomento era stato trattato, finalmente una mamma diversa; altri accusarono Barbarossa di aver pianificato il pezzo a tavolino per centrare il bersaglio della vittoria: ”Come se fosse facile portare al Festival una canzone su tua madre. A chi criticava, io dissi: provateci voi, se è così scontato. Fu una scelta di pancia, emozionale. Ero andato via di casa da ragazzo, che ancora studiavo. Cercavo un’immagine che sintetizzasse il mio tentativo di recuperare un rapporto, un dialogo che si era interrotto. Credo che in qualche misura accada a tutti: ci si parla poco, si danno molte cose per scontate specialmente in famiglia, soprattutto con chi ami di più. L’immagine fu quell’invito a ballare, che significava riuscire a parlarsi, a raccontarsi anche al di fuori dei ruoli. Avevo visto mia madre ballare il rock’n’roll e non immaginavo che potesse farlo così bene, era come vederla per la prima volta, come una donna: ecco perché nel testo ci sono tutte quelle domande, quell’invito a parlarmi di lei quando io non c’ero, a dirmi se questa era la vita che sognava da ragazza. Non voleva che la cantassi al Festival, aveva paura che non ne capissero il senso, che mi criticassero. La stampa fu benevola ma in parte aveva ragione lei. Però quella canzone è ancora tra le più richieste ai miei concerti [...]» (Carlo Moretti, ”la Repubblica” 7/12/2007).