Varie, 13 febbraio 2002
Tags : Kim Basinger
Basinger Kim
• Athens (Stati Uniti) 8 dicembre 1954. Attrice • « diventata celebre prima posando nuda per Playboy e poi con film come Nove settimane e mezzo, una bomba del sesso arrivata dalla Georgia, sensuale, dai lineamenti perfetti e, una volta diventata una diva del cinema, anche capricciosa. Per lavare i suoi lunghi capelli biondi esigeva solo acqua di Evian. E da buona divoratrice di uomini, se nel mezzo di un set metteva i suoi occhi su qualcuno, si ritirava nel suo camerino e le riprese si interrompevano. [...] Con quell’Oscar da non protagonista vinto con L.A. Confidential è diventata una signora che ha acquisito la rispettabilità. [...] ”Io ne ho passate tante, ma ho imparato che l’odio e il risentimento finiscono sempre per mangiare vivo chi li esprime. anche importante saper ridere sopra le nostre sventure. E, per quanto mi riguarda, ho una gran fede in Dio”». «La luce filtra da una veneziana, lei è in sottoveste di seta bianca, Joe Cocker canta You can leave your hat on. Kim Basinger, nell’immaginario di tutti, è il sensuale spogliarello di 9 settimane e mezzo. Era il 1986 e per la Basinger fu la consacrazione a sex symbol, dopo una lunga gavetta: seguiranno molti film, molti successi e altrettanti rovesci di fortuna, in una carriera capricciosa. [...] Kimila Ann Basinger (questo il suo vero nome) viene da una famiglia d’artisti. Il padre, Don Basinger, è un ex musicista (trombettista e pianista) mentre la madre dell’Alabama, un’ex modella, campionessa di nuoto apparsa in molti film acquatici di Esther Williams. Da piccola la Basinger è riservata e timida tanto da spingere i genitori a sottoporla a test per verificare che non sia autistica. Presa in giro dai compagni di scuola per le grosse labbra - la chiamano ”nigger lips” - viene spinta per vincere la timidezza dal padre a recitare poesie in pubblico. Dopo alcuni concorsi, Kim passa a fare la modella arrivando a guadagnare fino a mille dollari al giorno. Ma il suo sogno resta la recitazione e così si iscrive alla ”Neighborhood Playhouse” di New York. Nel 1976 si trasferisce a Los Angeles e arrivano le prime offerte. Appare in serie tv culto come Charlie’s Angels e The six million dollar man. Sul set del primo film, Hard Country con J. Michael Vincent e Daryl Hannah, che non ebbe alcun successo artistico, incontra il primo marito, il truccatore Ron Britton sposato poi nel 1980. Nel 1983 un servizio di otto pagine su Playboy le vale il ruolo di Bond girl in Never say never again al fianco di Sean Connery. Ma il vero successo arriva nel 1986 con Nove settimane e mezzo accanto a Mickey Rourke. Il film viene stroncato dalla critica negli Stati Uniti, ma amato nel resto del mondo e soprattutto impone Kim come sex symbol. Seguono No mercy al fianco di Richard Gere, la commedia Blind date - Appuntamento al buio di Bkake Edwards con Bruce Willis e poi Batman. Nello stesso periodo entra in crisi con il marito e intreccia molte relazioni; prima con Prince, autore della colonna sonora del film, poi col produttore di Batman, Jon Peters, e ancora con il regista Spike Lee. Kim e Ron divorziano nel 1989. Grazie al denaro ottenuto con Batman la Basinger fonda una compagnia d’investimenti e acquista la cittadina di Braselton nella nativa Georgia per creare studi cinematografici. Ma i suoi problemi, economici e non solo, incominciano con il film successivo, Marrying man. La accusano di comportarsi da star (acqua minerale Evian per lavarsi i capelli e abbandono del set per andare, prima, dallo psicologo personale e poi dalla sua chiaroveggente in Messico). E ancora: non va inizialmente d’accordo con il co-protagonista, Alec Baldwin, ma poi tra i due nasce l’amore con conseguenti incontri bollenti durante le pause delle riprese. Lei ha sempre smentito tutto: ”I giornalisti hanno inventato un mucchio di sciocchezze sul mio carattere. Anche che ero una pazza solo perché soffrivo di agorafobia. Io ho lasciato che le voci circolassero e ora me ne pento amaramente”. C’è poi il caso di Boxing Helena, di Jennifer Lynch: prima accetta di interpretare il ruolo principale, poi rifiuta per le molte scene di nudo, ma il produttore non ci sta e la Basinger è costretta a pagare più di 8 milioni di dollari di risarcimento (cifra poi ridotta a tre milioni), il che la manda in bancarotta. La Basinger si ripiega sulla vita privata: il 19 agosto del 1993 si sposa con Baldwin e il 23 ottobre del 1995 arriva una bimba: Ireland Eliesse. Sembra che la sua carriera si a finita e invece, nel 1997, finalmente fa la scelta giusta con L.A. Confidential di Curtis Hanson tratto dal romanzo di James Ellroy che le regala l’Oscar come miglior attrice non protagonista per la parte della seducente prostituta di alto bordo: un ruolo da divoratrice di uomini che sembra fatto apposta per riaffermare l’immagine di sesso e di glamour che l’ha accompagnata nel corso della sua carriera. Quella statuetta le ha aperto nuove porte, buon ultima la parte della madre di Eminem nel film 8 Mile. Invecchiarsi per la parte non le è affatto dispiaciuto: ”Questa dell’essere sexy non l’ho mai capita - dice lei -. Non mi vedo così, per essere sexy devo recitare, ma non mi piace l’idea di essere al centro dell’attenzione, non mi piace neppure rilasciare interviste. A volte metto un po’ di trucco, ma fondamentalmente non mi sento poi così femminile. Quello che davvero mi piace è lavorare”» (’La Stampa” 5/12/2003). «Morbida, sexy e solare [...] Quelle labbra che da bambina erano il suo tormento (i compagni di scuola la prendevano in giro chiamandola ”nigger lips”, labbra da negra”) e quel corpo che ha turbato i sogni di molti. ”Non ho mai pensato di essere bella. Sono sexy solo quando recito” […] Da anni cerca di tirar fuori la Meryl Streep che è in lei […] Dopo il suo divorzio da Alec Baldwin, i pettegolezzi sul flirt con Al Pacino, suo compagno di lavoro in People I Know, sta cercando di convincere il suo pubblico che in realtà non è una diva capricciosa, ma una brava ragazza incompresa. ”I capelli li lavo con l’acqua di rubinetto, e non con bottiglie di Evian come per anni hanno scritto i giornali. E non ho mai fatto sesso con Alec in una roulotte sul set di un film […] I giornalisti hanno inventato un mucchio di sciocchezze sul mio carattere. Anche che ero una pazza solo perché, anni fa, soffrivo di agorafobia. Ora sto benissimo” […] Purtroppo non è assistita dall’intuito. Nel passato ha sempre fatto la scelta sbagliata. Troppo impegnata a far dimenticare la sua immagine di bionda sexy e stupida, ha rifiutato ruoli che hanno fatto la fortuna di altre sue colleghe: come Il postino suona sempre due volte (interpretato poi da Jessica Lange), A letto con il nemico (Julia Roberts), Basic Instinct (il colpo di fortuna di Sharon Stone)» (Federica Lamberti Zanardi, ”Il Venerdì” 11/5/2001). «Ha fatto e detto di tutto per sottrarsi al destino cinematografico che le si apparecchiava quando la volevano etichettare come una possibile erede di Marilyn Monroe, una che a questi traguardi non è riuscita ad arrivare. [...] Hanno detto e scritto che è ”il concentrato di tutte le donne più belle del mondo”. Bob Fosse ha dichiarato che la sua bocca, frutto di un incrocio di nazioni e di razze a cui partecipano svedesi, tedeschi e indiani cherokee, ”farebbe venire il fiatone perfino al più pudico dei moralisti”. E bella è come ricordano anche i più distratti spettatori di Nove settimane e mezzo, dove si impegnava in un elegante spogliarello fatto di sottovesti di seta color perla, di veneziane in controluce e di Joe Cocker come accompagnamento. Bella e strana. La sua scheda biografica ci ricorda che la ragazzina dalle lunghe gambe, figlia d’arte (suo padre era musicista, sua madre ballerina acquatica con Esther Williams) era timidissima, quasi incapace di parlare, scena muta a scuola. Fino al giorno in cui è stata eletta reginetta di bellezza (sponsorizzata dallo shampoo Breck), poi modella per Eileen Ford a mille dollari al giorno, e ha preso il volo. O, secondo un’altra lettura, fino al giorno in cui si è liberata scoprendo che le piaceva molto il sesso, diventando, come ha raccontato lei con suprema ironia, una specialista di sesso orale in uno stato, la Georgia, che lo vieta per legge. ”Una meravigliosa via di fuga dal mondo, la miglior droga del mondo”. Se la sua carriera si riassume in pochi titoli ”ricordabili” (e in due soli memorabili, ma per ragioni diverse) i ”ricordabili” sono Mai dire mai, suo debutto nel grande cinema, Fool for Love di Robert Altman, Batman, dove era una bella Vicki Vale, e Final Therapy: i memorabili sono Nove settimane e mezzo, per la buona ragione che è onnipresente nella lista delle scene più sexy del cinema, e L.A. Confidential di Curtis Hanson, dove era proprio brava, giustamente da Oscar - la sua vita è fatta di corse in avanti generose e di disastri. L’ultimo, sul piano professionale, un film in cui ha investito molta passione come Sognando l’Africa, che è stato accolto dai sorrisetti di pubblico e critica. L’ultimo sul piano personale il difficile divorzio da Alec Baldwin, che ha chiuso una stagione di illusioni prima e di violenze (a detta di lei) poi, e la lascia con la loro bambina Ireland, [...] in affidamento, protetta da accordi e da regole perché il padre non possa farle del male. Nella sua ambizione a fare cose di qualità, ha affrontato il tribunale e il fallimento per essersi ritirata dal set di ”Boxing Helena": non perché non volesse mostrarsi nuda, ma perché era un film brutale, un incitamento alla violenza contro le donne. stata condannata a pagare otto milioni di dollari, ha dovuto vendere Braselton, il paese di 450 abitanti che si era comprata per venti milioni di dollari in Georgia sognando di farne una piccola Hollywood dell’Est. A consolarla era iniziata la stagione felice della vita con Alec Baldwin (si sono sposati nel 1993). Lei parlava di serenità (una serenità contraddetta dal fatto che soffriva di agorafobia ed è stata capace di rintanarsi in casa per sei mesi, prima di trovare il medico che l’ha curata). E faceva dichiarazioni circa il fatto che non voleva esser l’ennesima bionda di Hollywood. Non lo era e non lo è. Il suo bellissimo nudo lungo un metro e settantotto non lo ha ritirato fuori per ”Playboy” o per Mickey Rourke, ma per una campagna contro le pellicce. vegetariana. attiva nel Peta (People for the Ethical Treatment of Animals). Ha vinto un Oscar e si è presa una valanga di nominations come peggior attrice. bellissima. E compie cinquant’anni da sola» (Irene Bignardi, ”la Repubblica” 8/12/2003). Vedi anche: Lucia Castagna, ”Sette” n. 14/1998.