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 2002  febbraio 13 Mercoledì calendario

BATTISTA

BATTISTA Pierluigi Roma 3 luglio 1955. Giornalista. Da fine 2004 vicedirettore del ”Corriere della Sera”. Già vice di Ferrara a ”Panorama”. Famosa la sua rubrica della ”Stampa” ”Parolaio”. «La sua rubrica si chiama Parolaio. Il lunedì, quando compare sulla ”Stampa”, gli intellettuali di tutta Italia corrono a vedere se c’è il loro nome. Se c’è, è un guaio. Pierluigi Battista è una vipera. Usa il suo linguaggio soft ed elegante per seminare zizzania, attizzare polemiche, inchiodare i narcisi alle loro vanità, svelare gli errori prodotti da quella che definisce ”la spocchia dei possessori di un ego troppo arroventato”. [...] Il ”68 lo ha sorpreso al liceo Mamiani di Roma. La ventata di libertà lo convogliò in un gruppetto, Unità operaia, marxista-leninista. Poi il Manifesto. Poi la rottura con la sinistra, la scoperta di Pannella e dei radicali. Per gli ex compagni diventò un traditore come Giuliano Ferrara, suo amico e ”fratello maggiore” [...] ”Certi slogan come ”Fascisti, borghesi, ancora pochi mesi’ oppure ”Uccidere un fascista non è reato’ erano un tormento. lo ero in lite con mio padre, che era borghese e fascista, ma non potevo pensare che dovesse essere ucciso [...] Metafore truculente tipo ”Almirante come Falvella, con un coltello nelle budella’, ”Camerata basco nero, il tuo posto è al cimitero’. Sono cresciuto dentro quella tragica via Pal che era l’antifascismo militante. Le manifestazioni finivano regolarmente con l’assalto delle sedi del Msi. [...] Io ero approdato al Manifesto, attirato da quel tanto di eresia che gli derivava dal ricordo dell’espulsione dal Pci. Ma nel 1976 non ne potevo più. Dio ti vede, Lucio Magri no. E votai radicale [...] Ho letto una quantità di libri interdetti. Mi sono tuffato nella letteratura, nei romanzi [...] Ho conosciuto Giuliano Amato, Federico Mancini, Gino Giugni. Ho frequentato i miei fratelli maggiori, Ernesto Galli Della Loggia, Giuliano Ferrara, Paolo Mieli”. [...]» (Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” n. 39/1999).