Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  febbraio 13 Mercoledì calendario

Battizocco Daniela

• Bolzano 6 agosto 1970. Valletta tv. Ebbe un po’ di popolarità come ”sirena” di In bocca al lupo • «C’è chi passa ”una vita da mediano” (Gabriele Oriali secondo Ligabue) e chi una carriera da Sirena (lei secondo Jocelyn). Come nel calcio, anche in tivù è meglio essere in squadra con un ruolo che magari non soddisfa piuttosto che essere relegati in panchina o addirittura in tribuna» (’Tv7” n.28/2001) • «La sirena è nata dall’esigenza di sostituire validamente la Zingara. Le prime riunioni, con Jocelyn e Carlo Conti, si sono fatte d’estate a Castiglioncello. Forse è stato il mare a ispirarci, così scartati altri personaggi legati al mondo dei giochi, alla fine è emersa la Sirena. Daniela Battizzocco, che l’avrebbe impersonata, è stata scelta da Carlo Conti, e avallata anche dal regista, che mettendola in scena l’ha valorizzata (Mario D’Amico e Giuliano Caputi a Santi Urso, ”Tv7” n. 24/2000) • Diplomata al liceo linguistico, lavorava in un negozio di biancheria intima e sognava di cantare (faceva parte del complesso Sei come sei a Domenica in): «Avevo iniziato a esibirmi con un gruppo, poi inspiegabilmente mi si è aperta tutta un’altra strada: ho fatto un provino al quale non credo affatto e forse m’hanno scelta proprio per questo […] Il mio mito è Monica Vitti: mi piacerebbe un giorno recitare sul grande schermo parti tragicomiche in cui Monica è maestra» (’Tv77” n.2/2000) • «Ho fatto la sirenetta la prima volta da bambina: ero Ondina, in una commedia musicale tratta da un racconto dell’Ottocento. Nascevo dal lago di Carezza, un gioiello della mia terra, della quale mi piace tutto, cucina compresa. In verità, non resisto a nessuna tentazione gastronomica: sono golosissima» (Santi Urso, ”Tv7” n.44/2000).