b, 13 febbraio 2002
Tags : Harry Belafonte
BELAFONTE Harry. Nato a New York (Stati Uniti) il primo marzo 1927. Cantante. Attore. «Il carisma è un dono esclusivo che non tiene conto del denaro
BELAFONTE Harry. Nato a New York (Stati Uniti) il primo marzo 1927. Cantante. Attore. «Il carisma è un dono esclusivo che non tiene conto del denaro. Che può essere colto anche nella lotta di una donna giamaicana contro la povertà nell’America della segregazione razziale. Chi ha visto i controlli cui vengono sottoposti a Heathrow oggi gli immigrati sul volo da Kingston può avere solo una pallida idea dell’inferno in cui la mamma del ”re del calypso” ha fatto crescere i suoi figli. [...] è un simbolo del fascino. [...] è salito sulla cima del mondo trascinato dal vellutato singhiozzo di quattro lettere: ”Day-O”, il geniale refrain di Banana Boat. Eppure basta pronunciare il suo nome per vedere comparire un sorriso vezzoso sul volto di donne di diverse generazioni che continuano ad avere per lui un’adorazione da dolly sockers, le ragazzine che svenivano per Sinatra, impazzivano per Presley e fecero di lui il primo idolo pop di colore. La sua mano stretta in quella di Petula Clark è stato il primo gesto d’affetto tra bianchi e neri trasmesso da uno show tv americano. Belafonte ha aperto le porte delle classifiche internazionali alla tradizione della Giamaica, vent’anni prima dell’esplosione del reggae, mentre Calypso è stato il primo album della storia a vendere un milione di copie. Oggi la sua vita è molto diversa da quella dei tempi dorati di Island in the sun: l’uomo che insieme a Quincy Jones, ”l’amico fraterno di una vita”, ha organizzato We are the world (la più famosa impresa benefica della storia del pop) è uno dei leader più ascoltati della comunità nera, un politico che non perde occasione per scagliare parole di fuoco contro George W. Bush e la sua amministrazione. La sua vocazione politica - è stato anche uno dei più ascoltati consiglieri di Martin Luther King - lo ha portato a preferire l’impegno alla carriera di superstar capace di vincere un Emmy (l’oscar tv) e di conquistare Hollywood nel corso di una vita che sarà raccontata in un documentario attualmente in lavorazione il cui piano prevede tra poche settimane il suo ritorno in Giamaica
’Sono cresciuto in povertà. Mia madre era giamaicana e ha tirato su i figli in condizioni durissime. Da lei ho imparato cosa sia la dignità, lei mi ha insegnato che dignità e orgoglio sono le armi per sconfiggere la povertà. Non ho mai visto negli occhi di mia madre la rassegnazione, è lei che mi ha fatto capire che la cosa più importante è usare la propria vita per combattere povertà e oppressione [...] Non ho mai dimenticato la mia vita di bambino in un villaggio della Giamaica negli anni ’30 e tutte le difficoltà di cui ho parlato prima. Forse il mio obiettivo è stato rispettare l’impegno preso con mia madre. E poi quando uno dei tuoi migliori amici è Sidney Poitier certe scelte sono più facili [...] Significa che quando ho cominciato a girare il mondo ero un bravo cantante ma non sono mai stato un buon attore [...]”» (Paolo Biamonte, ”la Repubblica”, 10/7/2006). «Mentre in Italia spopola Domenico Modugno e il R’n’R invade le case deii teenagers di tutto il mondo, un giovanotto di colore dai lineamenti perfetti, dalla chiara pronuncia newyorkese, ma di origine giamaicana, dotato di una splendida voce, riesce ad affascinare i fruitori di musica pop con un canto di lavoro che farà epoca: Banana boat Song (day-o). Nel 1956 è contemporaneamente attore e cantante in Carmen Jones (un musical di Hammerstein ripreso dalla Carmen di Bizet) quando, messo sotto contratto dalla Rca, incide Jamaica Farewell, Mary’s boy child ottenendo in controtendenza uno straordinario successo. Calypso diventa nel 1959 il primo album al mondo a superare il milione di copie vendute e ad aprire, in anticipo sui tempi, la strada della muscia folk [...] in grado, con la stessa maestria, di passare da struggenti ballate ad esilaranti canzoncine, da malinconiche melodie a brani dal ritmo irresistibile. Storico resta il concerto del 1959 al Carnegie Hall, da cui è tratto forse il più bell’album live di sempre» (Dizionario del Pop-Rock, Guida critica ai dischi degli ultimi cinquant’anni, a cura di Enzo Gentile e Alberto Tonti, Baldini&Castoldi 1999). Film: Carmen Jones (1954), L’isola nel sole (1957), La fine del mondo (1959), Strategia di una rapina (1959), Non predicare... spara! (1972), Il rovescio della medaglia (1995), Kansas City (1996), Il confine della legge (1999).