Varie, 13 febbraio 2002
BELLA
BELLA Marcella Catania 18 giugno 1952. Cantante. Principali successi: Hai ragione tu (1971), Montagne verdi (Festival di Sanremo del 1972), Sole che nasce sole che muore (1972), Io domani (vincitrice del Festivalbar 1973), Abbracciarti (1977), Senza un briciolo di testa (1986), Tanti auguri (1987). «Un’icona della musica italiana sia per la timbrica sia per la pronuncia che ignora l’uso delle doppie» (Mario Luzzato Fegiz, ”Tv7” n.21/2002). Nel 2004 candidata alle europee per Alleanza Nazionale. «Quando arrivò quarta al Festival di Sanremo e prima nella ”hit parade”, aveva meno di vent’anni e si faceva chiamare soltanto Marcella. I fans, la soprannominarono ”cespuglio” per via della capigliatura ispirata alle dive del soul americano. [...] Il motivo che Marcella Bella continua a cantare nei mercati di Siracusa e Messina però è rimasto lo stesso di quel 1972: i fan/elettori glielo chiedono ancora e lei, nei recital/comizi, lo accenna soltanto: ”Mi ricordo montagne verdi / e le corse di una bambina /con l’amico mio più sincero / un coniglio dal muso nero”. Il segreto della matura vocazione politica della ”regina del silenzio” - altro brano cult del suo repertorio - sta tutto in quell’ultima strofa, il ”muso nero” premonitore. Lo dice lei, mentre al telefono corre da un incontro all’altro della sua amata Sicilia, e aggiunge: ”Sono sempre stata di destra, sa? Lo era mio padre Pietro, da queste parti lo sono in tanti. E poi io amo i valori veri, la famiglia, i miei tre figli Giacomo, Carolina e Tommaso. Il primo si è laureato, sono orgogliosa di lui... Perché ho accettato? Per quello che ho cantato in Montagne verdi: per la terra mia, la Sardegna e la Sicilia che amo tanto. Sì, lo confesso, vorrei essere ambasciatrice mediterranea al Parlamento europeo”. L’ultimo disco di Marcella Bella - sempre con le musiche del fratello Gianni - si intitola significativamente Passato e presente. Così lei, tra un Colore rosso dell’amore (testo un po’ tralasciato durante la campagna elettorale, per ovvi motivi) e un ricordo del bel karaoke all’Ariston di Sanremo, quando incontrò l’onorevole Bossi (’non mi piaceva la Lega, ma quando l’ho conosciuto da Vespa ho capito che è una gran brava persona”, spiega), oggi ha un unico cruccio: vive da anni a Milano, così ”...mannaggia, non mi potrò neanche votare il 12 e 13 giugno”. Difende l’ingresso dei cantanti nell’agone politico, convinta che la rima baciata possa dare nuova linfa alla vita pubblica, ”purché ci si impegni”. E ricorda di essere in buona compagnia, con Iva Zanicchi candidata numero venti per la Circoscrizione Nord Ovest in Forza Italia, senza dimenticare Gino Paoli - deputato nazionale per il Pci-Pds dall’89 al ”93 - e il buon Reagan, giunto alla Casa Bianca dai set di Hollywood» (Gigi Padovani, ”La Stampa” 28/5/2004).