varie, 13 febbraio 2002
BENNATO
BENNATO Edoardo Bagnoli (Napoli) 23 luglio 1949. Cantante. Autore • «Dopo avere registrato alla fine degli Anni Sessanta qualche singolo brano e aver lavorato come autore, giunge nel 1973 a realizzare il primo album (Non farti cadere le braccia, comprendente anche Rinnegato) che subito lo mette in luce. Il successo viene ribadito e ampliato a dismisura dai successivi album, che vengono pubblicati con cadenza annuale, da I buoni e i cattivi (1974, con In fila per tre) a Io che non sono l’imperatore (1975, con Affacciati affacciati), da La torre di Babele (1976) a Burattino senza fili, forse il suo album più rappresentativo (1977, comprendente Mangiafuoco e Il gatto e la volpe). […] Propone brani dotati di testi metaforici segnati da forte ironia e corrosivo sarcasmo, spesso scagliati contro l’establishment e le ipocrise del potere. Invece che ripiegarsi su musiche scarne e di puro sostegno come molti colleghi dell’epoca, egli preferisce un’elettrizzante mistura di rock e di folk blues di derivazione dylaniana, cui non è estranea neppure la rigenerante vitalità musicale partenopea […] Non solo i dischi vendono assai bene, ma anche le esibizioni dal vivo sono salutate da migliaia di appassionati» (Dizionario della musica italiana. La canzone, Augusto Pasquali, Newton&Compton 1997) • «Lucido, caustico, graffiante, [...] ha sbeffeggiato la mitologia dei cantautori, e poi i dotti i medici e i sapienti, i maghi piferai e i potenti [...] ”Il rock deve creare tensioni, dubbi, interrogativi, e dare buone vibrazioni a tutti” [...] Continua a vivere nella sua Napoli, di cui ha imparato a capire gli aspetti positivi e negativi. ”L’avevo lasciata a diciotto anni per andare a Milano, dove frequentavo il Politecnico, e dove mi sono laureato in architettura. Credo che il modo migliore di capire le cose sia andare via... in quegli anni andavo spesso a Londra, a Copenaghen, a Stoccolma, e quando tornavo a Milano mi pareva profondo Sud. sempre una questione di latitudine. Comunque, io mi sento cittadino del mondo e vivo a Napoli che è la più bella città del mondo” [...]» (Lucia Castagna, ”Sette” n. 41/1998).