varie, 13 febbraio 2002
BERGOMI
BERGOMI Giuseppe Milano 22 dicembre 1963. Ex calciatore. Dell’Inter (758 partite ufficiali e 28 gol), con la quale ha vinto due scudetti (1979/80, 1988/89) e tre Coppa Uefa (1990/91, 1993/94, 1997/98). Campione del mondo nel 1982, ha partecipato altre tre volte alla fase finale: 1986, 1990, 1998, in tutto 81 presenze e 6 gol. Allenatore dell’Accademia Inter di Milano, nel 2009 ha vinto il campionato italiano Allievi dilettanti del Settore Giovanile e Scolastico della Figc (ragazzi nati nel 1992). Commentatore Sky • « diventato famoso vincendo il Mondiale di calcio a 18 anni, quando di solito i ragazzi i campioni li guardano in televisione o li incrociano sgambettando nelle giovanili […] All’epoca il fatto non suscitò poi tanto clamore, per via dei baffoni neri da carabiniere che lo facevano apparire come uno dei più maturi tra gli azzurri. Tanto più che, nonostante non fosse ancora stato sotto le armi, nell’ambiente per tutti lui era ”lo zio”, perché, ai tempi della sua precoce apparizione in prima squadra, il mediano Marini, della vecchia guardia dell’Inter, dopo averlo squadrato a fondo aveva sentenziato: ”E tu avresti solo diciassette anni? Ma se sembri mio zio…”. […] Ha ricordato Arcadio Venturi, allenatore delle giovanili dell’Inter quando vi approdò Bergomi: ”La cosa sconvolgente di quel ragazzino è che non era un ragazzino. Io me lo trovai di fronte quando aveva quattordici anni e vi assicuro che ogni domenica di campionato passavo mezz’ora a convincere i dirigenti della squadra avversaria che il nostro numero 6 era effettivamente un Allievo: ma puntualmente nessuno mi credeva, nemmeno di fronte alla carta d’identità” […] Campione autentico, difensore della scuola italiana, cioè un marcatore di stampo antico, capace di giocare praticamente in ogni ruolo della difesa. Cominciò da libero, poi si specializzò come terzino di fascia destra e all’occorrenza stopper […] Da bambino era innamorato della sfera di cuoio e tifoso del Milan, per cui quando ad undici anni un osservatore del club rossonero, Trezzi, lo convocò per un provino, gli sembrò di toccare il cielo […] Dopo essersi congratulati con lui per l’ingaggio imminente, lo avvertirono che gli esami clinici gli avevano diagnosticato i reumatismi nel sangue, per cui poteva tornarsene a casa per una lunga convalescenza […] A quel tempo giocava nella squadra di Settala, il suo paese […] Approfittò della propria precocità per giocare in due categorie diverse: il sabato con i Giovanissimi e la domenica con gli Allievi. […] Giocava da terzino e da libero, ma in pratica era il trascinatore e si faceva sentire pesantemente sotto porta: 24 reti nella prima stagione, 30 in quella successiva. […] La sua fama si sparse nel circondario e un giorno un altro osservatore, tale Bussi da Crema, uomo di fiducia di Sandro Mazzola, lo convocò a un provino per l’Inter. Era il primo settembre 1977 e questa volta non ci furono problemi per il tesseramento. Per la Settalese fu un grande colpo: tre milioni subito e due rate di cinque milioni ciascuna […] Nel novembre del 1980 venne convocato nella nazionale juniores per il Torneo di Montecarlo, allora uno dei più prestigiosi del mondo, e dimostrò subito la propria predisposizione vincente, conquistando il trofeo in una squadra che annoverava tra gli altri Galderisi ed Evani. La vittoria suscitò l’attenzione del tecnico nerazzurro Bersellini, che decise di aggregarlo alla prima squadra. […] Il 22 febbraio del 1981 lo mandò in campo contro il Como al posto di Oriali […] Dieci giorni dopo esordì in Coppa dei Campioni contro la Stella Rossa a San Siro e quando in aprile contro il Real Madrid in semifinale fallì di un soffio il gol che avrebbe potuto portare l’Inter in finale, ormai la gente lo considerava un veterano […] Il 14 aprile 1982 a Lipsia debuttava in nazionale sotto la guida di Bearzot contro la Germania Est (sconfitta azzurra per 1-0) […] L’11 luglio 1982, a Madrid, diventava campione del mondo […] Proprio a lui il ct Bearzot affidò il compito di marcare Kalle Rummenigge […] Incarna una delle ultime ”bandiere” di un club, quei giocatori che trascorrono tutta la carriera con la stessa maglia […] Nel gennaio del 1993 toccò il traguardo delle 500 partite ufficiali con la maglia dell’Inter; nell’aprile del 1996 superò il record dello juventino Giampiero Boniperti, 44 presenze in campo con la stessa maglia» (Carlo F. Chiesa, ”Calcio 2000” febbraio 1998).