Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  febbraio 13 Mercoledì calendario

BERT Loredana Bagnara Calabra (Reggio Calabria) 20 settembre 1950. Cantante. Esordio nel 1967, assieme a Renato Zero è nel corpo di ballo del Piper di Roma

BERT Loredana Bagnara Calabra (Reggio Calabria) 20 settembre 1950. Cantante. Esordio nel 1967, assieme a Renato Zero è nel corpo di ballo del Piper di Roma. Primo album Streaking (1974). Nel 1986 si presentò al Festival di Sanremo con un pancione finto che provocò molte polemiche. Nel 1989 sposò il tennista Bjorn Borg: divorziarono nel 1992 dopo un tentato suicidio a testa. «Il successo come cantante arriva nel 1975 con Sei bellissima, che ottiene la censura da parte della Rai per i testi giudicati troppo spregiudicati. Si delinea così il suo personaggio fatto di atteggiamenti trasgressivi e linguaggio disinibito che rimarrà pressoché immutato nel corso degli anni a venire […] del 1979 la canzone più convincente, ovvero E la luna bussò scritta da Ivano Fossati, seguita da Non sono una signora (1982) e Il mare in inverno (1983) di Enrico Ruggeri» (Augusto Pasquali, Dizionario della Musica Italiana – La canzone, Newton&Compton1997). «Provocatrice, arrabbiata, sensuale: per anni ha incantato le platee con la sua voce graffiante e le sue gambe mozzafiato. Poi le difficoltà, la rabbia, i dispiaceri, il corpo che si gonfia. Il cibo che sostituisce gli affetti, placa l’ansia. Il fisico si sforma. E scende il silenzio» (Maria Volpe, ”Corriere della Sera” 29/12/2001). «[...] Fin dal primo disco, nel 1972, ero considerata ribelle. Già allora dicevo le parolacce e mi facevo fotografare a tette nude. [...] La gente sa che non sono un bluff. Il rock è un modello di vita, non è solo suoni. [...] Borg era pazzo. Aveva in casa tre pistole e ci giocava puntandomele alla tempia. Una volta premette il grilletto. E poi mi disse che era carica. [...] Io gli dissi: ”Ma sei scemo?” E gli detti una scarica di botte. [...] Io non è che ho provato la droga. Ho vissuto con uno come Bjiorn Borg che era un’aspirapolvere. Di droga ne viaggiavano dosi industriali. Quando eravamo all’estero, non quando stavamo in Italia. Vivevamo in un contesto nel quale questo tipo di trasgressione era normalissimo. [...] io in quel periodo io non facevo la rock star, facevo la moglie. Era una cosa da ricca borghese. La pagava lui la roba. Io non avevo una lira per comprarla. [...] Quando arrivavamo in Svezia i giornali scrivevano: ”Bentornato Bjiorn. Purtroppo c’è Loredana [...] Il re, ufficiosamente, mi diceva: ”Sto dalla parte tua’. E io non capivo. Quale parte? Come Bush. [...] Quando andammo alla Casa Bianca mi misero un sacco di guardie del corpo attorno. Chissà, forse avevano paura che mi spogliassi improvvisamente. Io avevo le mie borsettine a forma di orsetti che ricordavano un po’ Cicciolina. Bush che doveva essere un grande consumatore di film di Cicciolina, mi disse anche lui: ”Sto dalla parte tua’. E io dicevo: "Perché mi dice così? [...] Con Borg ci picchiavamo spesso. Io gli spaccavo in testa le sue adorate racchettine. Ne aveva cento in casa e le teneva tutte sotto il letto. [...] Ho votato Democrazia proletaria e Rifondazione comunista soprattutto. Mi piace molto Bertinotti. Ma anche Cossutta. [...] Io fin da piccola ero contro qualcuno e contro qualcosa. Io già quando avevo cinque anni volevo andarmene di casa. Quando se ne andò mio padre io dissi: ”Speriamo che se ne vada anche mia madre”. Invece mia madre non se ne andò e a 12 anni me ne andai io. [...] gli svedesi sono razzisti. Dopo quattro anni di matrimonio io ho detto: lo vogliamo fare un figlio? Io ho fatto solo dischi nella vita, vorrei fare anche qualcosa di più serio. E la madre mi rispose: un figlio italiano? Mai. [...] Disse: tu un figlio da Bijorn non lo avrai mai perché Bjiorn deve avere solo figli svedesi. [...]» (Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” 24/4/1994).