Varie, 13 febbraio 2002
Tags : Orietta Berti
BERTI Orietta (Galimberti) Cavriago (Reggio Emilia) 1 giugno 1943. Cantante • « una delle più popolari interpreti femminili degli anni Sessanta, grazie alla perfetta intonazione e al garbo delle sue interpretazioni
BERTI Orietta (Galimberti) Cavriago (Reggio Emilia) 1 giugno 1943. Cantante • « una delle più popolari interpreti femminili degli anni Sessanta, grazie alla perfetta intonazione e al garbo delle sue interpretazioni. Ugualmente lontana sia dall’esuberanza di Mina che dalla sensualità della Vanoni, propone al pubblico un modello fatto di tranquillizzante perbenismo (Tu sei quello, vincitrice di Un Disco per l’Estate del 1965) e di domestica allegria (L’altalena, 1969), cui non è estranea neppure qualche allusione tiepidamente piccante (Fin che la barca va, 1970). Altri successi: Voglio dirti grazie (1965), Io, tu e le rose (1967), La barca non va più (1981)» (Augusto Pasquali, Dizionario della Musica Italiana – La canzone, Newton&Compton1997). «[...] promossa a idolo kitsch dopo essere stata per decenni irrisa, snobbata, sfottuta, termine di paragone negativo, antidiva della provincia ruspante immersa nei fumi dei tortellini e nei falpalà della sua collezione di bambole. [...] Neppure il mastino Oscar [...] ha potuto sottrarsi alla regola della O, iniziale che la signora ha selezionato come suo portafortuna. ”Anche perché l’ho ereditata: mia madre si chiamava Olga, mio nonno Oreste, mio zio Oliviero, mia suocera si chiama Odilla e mio marito Osvaldo. Dei nostri figli il piccolo si chiama Otis in onore di Otis Redding e quello grande Omar in onore di Omar Sharif, che ho conosciuto al Lido di Venezia a un torneo di bridge e fu così gentile e poi ha due occhi che sembrano due tizzoni ardenti...” [...] Orietta, nome che sua madre copiò da un romanzo di Lyala letto in gravidanza [...] Quanto le pesa quel biglietto lasciato da Tenco: ”In un mondo dove va in finale Io tu e le rose non c’è posto per me”? ”Guardi, io, e non solo io, penso che quel biglietto Tenco non l’abbia mai scritto. E che gliel’abbia scritto qualcuno, dopo. Una cattiveria contro di me. impossibile sia stato lui. Eravamo in buoni rapporti, avevamo mangiato vicini quel pomeriggio. ha sentito le mie prove, mi apprezzava... Ecco, io spero che prima di morire quel signore che ha scritto quel biglietto falso si faccia avanti e lo dica. Perché a me, quel biglietto, mi ha rovinato la vita”» (Laura Laurenzi, ”Il Venerdì” 9/1/1998). «A Sanremo ci andai per la prima volta nel 1966, dopo il grande successo di Tu sei quello. Poi, in totale, ho preso parte a undici edizioni. Ma quella prima volta me la ricordo bene [...] Avevo una bellissima canzone di Testa e Remigi, Io ti darò di più, ed ero in coppia con la Ornella Vanoni. Ci piazzammo al sesto posto [...] Io cercavo di proporre canzoni che piacessero e affrontavo la gara con tranquillità, preoccupandomi solo di eseguire bene la mia canzone e di non deludere il pubblico. E invece ricordo la tensione, l’angoscia di tutti gli altri [...]».