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 2002  febbraio 14 Giovedì calendario

BERUSCHI

BERUSCHI Enrico Milano 5 settembre 1941. Attore. Comico. Cabarettista • «Gli esordi di Drive in mi ricordano la canzone Quattro amici di Gino Paoli. Eravamo io, Antonio Ricci, Ezio Greggio e Giancarlo Nicotra. L’idea nacque dalle nostre lunghissime conversazioni che intrecciavamo negli studi allora nuovi di pacca di Milano 2. Eravamo un po’ carbonari, perché nulla era ufficiale. Poi si partì e fu subito successo. Io impersonavo il bancario frustrato da una moglie molto rompiballe interpretata da Margherita Fumero. Ero il classico pollo da spennare. Nel programma feci moltissime cose, dall’iniziale parodia dei film come Rocky ed E.T. alle scenette familiari, fino alla creazione di personaggi come Beruscao, l’ultimo mandingo, e il dottor Beruscus. Era un periodo bellissimo. Partecipavo alle riunioni, ma non ho mai voluto firmare come autore. Per me scriveva in particolare Aldo Rami. Durò fino al 1986. Poi andai via, credevo che la formula fosse esaurita. Feci un errore, mai abbandonare una cosa che va bene. Anche il Cavaliere mi chiamò per farmi desistere. Ma io mi intestardii. [...]» (’TvSette” n. 25/2003) • «Comincia al Derby Club di Milano nel 1972 quando Walter Valdi lo spinge ad esibirsi. Suoi compagni di strada in quegli anni sono Cochi e Renato (che sono anche suoi compagni di scuola) e Boris Makaresko. Chiude la sua frequentazione al Derby nel 1976. Dal 1977 comincia a lavorare in televisione debuttando nel celebre varietà frimato Enzo Trapani Non stop. Parallelamente continua ad esibirsi come cabarettista al teatro Ciak di Milano. Nella stagione 1979/80 debutta con una commedia musicale, L’angelo azzurro, per la regia di Vito Molinari. La popolarità giunge nel 1983, grazie alla televisione, con Drive-in. Lavora in tv fino al 1992, anno in cui decide di consacrarsi definitivamente al teatro con lo spettacolo Arvivis di Carlo Maria Pensa per la regia di Scaglione. Altri spettacoli sono Tre sull’altalena di Luigi Lunari, per la regia di Silvano Piccardi e, dal 1993 al 1996 La cena dei cretini e Rompiballe, entrambi di F. Veber per la regia di F. Crivelli» (Dizionario dello Spettacolo del ”900, a cura di Felice Cappa e Piero Gelli, Baldini&Castoldi 1998) • «Si è imposto al grande pubblico con il varietà televisivo Non stop (1977), in cui appariva nel ruolo del ragioniere ”imbranato” e succube della dispotica moglie. Da allora i suoi personaggi, impacciati e goffi, hanno affollato i programmi televisivi, da La sberla (1978) a Drive in (1983), dove interpretava i collaudati sketch di vita coniugale, cronicamente vittima della prepotenza muliebre» (Enciclopedia della Televisione Garzanti, a cura di Aldo Grasso, Garzanti 1996) • «Nel 1960 mi ero diplomato in ragioneria. Una decina di aziende mi offrirono subito un posto di lavoro. Era il boom economico che rendeva tutto facile. L’oggetto del desiderio era Brigitte Bardot. Per far contenta mamma sono entrato in banca come vice-capo-ufficio. Dopo quattro mesi ero capo ufficio e frequentavo i corsi serali dell’Università. Non avevo tempo per andare ai concerti ma al giovedì giocavo a carte e la domenica partecipavo alle gare di ballo: ero fantastico nel rock’n’roll. Alla vita da travet opponevo un aspetto da scapestrato […] In banca ho resistito due anni. Ero bruttino ma raccontavo bene le storie: un vero capopolo. E sono finito a fare cabaret. Non ero impegnato in politica ma esprimevo il senso di libertà e trasgressione con battute azzeccate che facevano ridere. Sognavo di viaggiare ma, per timidezza, sono riuscito a fare autostop una sola volta. Per quattro anni ho impegnato tutti i fine settimana a restaurare una barca. Poi c’erano le gite con gli amici, facevamo lunghe chiacchierate durante le quali cambiavamo i connotati del mondo. […] Appartengo a una generazione di pazzi che ha sempre voglia di novità. Del ragazzaccio di allora ho conservato la voglia di fare quello che mi piace» (Stefania Ulivi e Luisa Pronzato, ”Sette” n. 21/2001).