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 2002  febbraio 14 Giovedì calendario

Best Pete

• Madras (India) 24 novembre 1941. Batterista • «Batterista delle origini dei Beatles, cacciato dopo una congiura dai contorni mai ben chiariti, [...] La sera in cui venni sostituito con Ringo Starr, soprattutto per volontà di Brian Epstein, John Lennon e Paul McCartney, bussò a casa mia: voleva parlare, spiegare, capire. Ma la mia porta non gli fu aperta. ”Non è il momento - gli risposi - lascia perdere, comunque grazie” [...] I fans al Cavern Club avevano accolto con feroci reazioni di dissenso la mia sostituzione con Ringo Starr. Erano volati pugni e cazzotti, uno dei quali aveva colpito all’occhio sinistro il povero Harrison, il meno colpevole nell’operazione. Così avevano dovuto suonare in tre, John, Paul e Ringo perché lui non ce la faceva. La rissa si era estesa anche nelle vie esterne al Cavern e pure Brian Epstein era stato malmenato [...] Se la vediamo prima del ’59 i Beatles discendono da John Lennon e Paul McCartney, ma vista dopo il ’59 le cose cambiano. In quell’anno infatti Paul e John avevano smesso di suonare assieme e ciascuno seguiva progetti indipendenti. Una settimana prima dell’inaugurazione, la House Band, che era stata scelta per il Casbah, si sciolse. George Harrison, che allora aveva con Kane Brown un gruppetto chiamato The Borke Up, disse: non ti preoccupare, te ne formo io un altro. E chiamò Lennon e McCartney [...] Io avevo allora la mia band, i Black Jacks. E suonavo anch’io in quel caffè. E fu li che mi notò Paul McCartney, che mi volle alla batteria per andare con loro ad Amburgo e poi al Cavern [...] Io non serbai rancore a nessuno per non essere diventato il batterista dei Beatles, come sarebbe stato naturale [...] Rancori li ho avuti per anni. Più che altro non capivo. Gli storici e i miei concittadini dicono che avevo troppa personalità, ero popolare, i fans bivaccavano nel mio giardino. O forse la storiella di quel weekend a quattro dove avrei dovuto dormire con Epstein... non lo so. Non ha più importanza» (Mario Luzzato Fegiz, ”Corriere della Sera” 1/12/2001).