varie, 14 febbraio 2002
BILANCIA
BILANCIA Donato Potenza 10 luglio 1951. Serial killer. In gioventù ha compiuto furti e rapine. Poi il gioco d’azzardo è diventata la sua principale occupazione. Nel 1987 ha subito un trauma: il fratello si è suicidato buttandosi sotto un treno con il figlioletto in braccio. In sei mesi, tra il 1997 e il 1998, ha commesso 17 omicidi in Liguria e Piemonte usando sempre la sua Smith & Wesson. stato fermato il 6 maggio del 1998. Otto giorni dopo l’arresto ha confessato. Al termine di 36 udienze, con sentenza della Corte d’Assise, è stato condannato a 13 ergastoli e 28 anni di reclusione (’Corriere della Sera” 26/4/2004) • «Origini lucane, si trasferisce da bambino a Genova. Celibe, non ha mai avuto lunghi legami sentimentali. Nel 1974 viene fermato per detenzione abusiva d’armi, due anni dopo viene arrestato per rapina. Evade dal carcere in pigiama. Nel 1981 finisce sotto inchiesta per aggressione e, nel 1990. è ancora sotto inchiesta per lo stesso reato dopo aver colpito una prostituta. La catena d’omicidi che gli vengono attribuiti inizia la sera del 17 ottobre 1997: la prima vittima è Giorgio Centenaro, 52 anni, gestore di una bisca clandestina a Genova. Di seguito, ucciderà altre sedici volte. Ad aprile del 1998, poco prima di essere arrestato, uccide due donne nella toilette del vagone dove viaggiavano nel tratto Vetimiglia-La Spezia» (’Panorama”, 20/5/1999) • «Simpatico ed esuberante, ma sotto sotto complessato e chiuso in se stesso. Gradasso, ma anche timoroso e gentile. Nessuna confessata passione per le armi, eppure una vocazione all’omicidio […] Ha detto di sé: ”Mi accadeva un fatto inquietante. Uscivo di casa e decidevo di ammazzzare, come avrei potuto decidere d’andare al ristorante”» (Marcella Andreoli, ”Panorama” 20/5/1999).