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 2002  febbraio 14 Giovedì calendario

Birkin Jane

• Londra (Gran Bretagna) 14 dicembre 1947. Attrice. Cantante • «Donna e bambina, musa e poetessa, sensuale e pudica, bellissima» (Laura Putti, ”la Repubblica” 24/3/2003). «Non è una cantante, ha una vocina infantile, incerta e bizarra, si appoggia e trova sostanza nei colori, nelle atmosfere, nei chiaroscuri» (Marco Molendini, ”Il Messaggero” 5/4/2003). Figlia d’arte, interrompe gli studi scolastici e sceglie di darsi al teatro, dividendo poi la sua carriera tra musica e cinema. Dal matrimonio con Serge Gainsbourg nasce anche la collaborazione musicale: nel 1969 incide Je t’aime...moi non plus. Quindi arrivano gli album Lolita Go Home (1975) e Ex Fan des Sixties (1978). Dopo il divorzio da Gainsbourg, pubblica tra gli altri Je suis venue te dire que je m’en vais (1992) e Ballade de Johnny (1998). Al cinema al celebre nudo in Blow-up di Antonioni (1966), seguono, tra gli altri, Je t’aime, moi non plus (1976), Dust (1985) e Parole, parole, parole (1997). « stata la musa di Serge Gainsbourg, la ragazzina di Antonioni in Blow up , il simbolo internazionale dell’anticonformismo: attrice, regista o sceneggiatrice in più di settanta film. […] Fu e resta la cantante che scandalizzò e conquistò il mondo con Je t’aime, moi non plus (che riproduceva nel testo e nella musica le varie fasi di un rapporto sessuale, dai preliminari all’orgasmo). […] ”Serge scrisse le migliori canzoni dopo che l’avevo lasciato (si sono separati nel 1981, nda ), per cui ero cosciente che ad averle ispirate ero stata proprio io, dopo avergli causato grandi sofferenze. Fu lui stesso a chiedermi di interpretarle e tra di noi si era quindi ristabilito un certo clima di amicizia-parentela. Un ricordo che ancora oggi mi amareggia: lui, dietro al vetro dello studio di registrazione, che piange mentre interpreto per la prima volta Fuir le bonheur (fuggire la felicità). […] Je t’aime, moi non plus è una delle più belle canzoni che siano mai state scritte. Se ascolti la musica oggi, capisci già dalle prime note che ha una struttura melodica in grado di stregare la gente. Una volta ero in un taxi a Londra e il conducente mi ha riconosciuta. Si è bloccato in mezzo al traffico di Piccadilly, si è girato e mi ha detto: ”Tu sei quella che cantava quella canzone? Io ho tre figli, un lavoro del c... e non vedo l’ora di arrivare a casa ogni giorno a rimettere su quel disco’. Poi è partito di corsa, è arrivato sotto casa sua ed è andato a prendere il disco da farmi autografare. Avrà avuto 55-60 anni e quella canzone gli ricordava precisi istanti della sua vita. Questo non mi sembra scandaloso. Tra l’altro è una canzone che è stata sfruttata tantissimo, così come altri brani di Serge, e ha avuto molte citazioni. […] Serge era troppo timido o forse riservato per scrivere ”io ti amo, anch’io’. Sarebbe stata una dichiarazione troppo diretta, automatica e volgare, che forse sì avrebbe fatto pensare a qualcosa di erotico. E poi... questa canzone non era stata scritta per me ma per Brigitte Bardot”» (Mario Luzzato Fegiz, ”Corriere della Sera” 21/10/2002).