Varie, 14 febbraio 2002
BOATO
BOATO Marco Venezia 27 luglio 1944. Politico. Docente universitario. Ex Lotta Continua e Dp, nel 1979 è stato eletto deputato con il Partito radicale, nel 1986 tra i promotori dei Verdi, eletto senatore nel 1987, nel 1992 e 1996 deputato con i Verdi, nel 2001 con il Girasole, nel 2006 con i Verdi. Nel ’97 relatore per la Giustizia alla Bicamerale di Massimo D’Alema • «[...] Madre cattolica, papà laico, entrambi iscritti al Partito d’Azione. Arriva a Trento nel 1963, dove fonda il Gruppo democratico intesa universitaria triestina, di cui fa parte anche Curcio. una strana figura di contestatore: veste in giacca e cravatta e va ogni giorno a messa (è un ex chierichetto). ”Era potentemente cattolico”. Partecipa a tutte le maggiori occupazioni avvenute in Facoltà, dal 1966 al 1968. Intervistato dalla Rai nel 1968 dirà: ”Il nostro obiettivo è esportare la rivoluzione nelle fabbriche”. In seguito militerà in Lotta Continua. Deputato nel 1979 per i radicali e poi deputato e senatore per i Verdi e per l’Ulivo, è stato relatore alla Commissione Bicamerale sulla riforma della giustizia [...]»(’diario” 5/12/2003 - La meglio gioventù - Accadde in Italia 1965-1975) • «[...] uno dei protagonisti dell’occupazione della facoltà di Sociologia a Trento [...] La sua fede non ha mai vacillato durante quel periodo: ”Andavo ogni mattina a messa al Duomo”, ricorda. ”Ho vissuto le forti tensioni nel mondo cattolico, con cui ho sempre mantenuto un rapporto stretto, ma credevamo fortemente nel principio della laicità della politica [...] Il movimento studentesco fu un movimento di modernizzazione ed ebbe un impatto molto forte sulle strutture sociali e le gerarchie ecclesiali. La Chiesa subì dei contraccolpi sperimentando un’emorragia di sacerdoti e la riduzione degli ingressi in seminario. Per molti di noi fu anche un momento di crisi personale, perché era difficile conciliare la dimensione della fede con quella politica. E molti scelsero di allontanarsi dalla fede. Da cattolico praticante non ho vissuto quegli anni in modo traumatico, anzi furono anni di grande arricchimento sia sul piano politico che religioso”. Ma le frizioni tra il movimento e la Chiesa erano forti: ricorda qualche episodio in cui si trovò nel mezzo? ”L’esperienza del ”Controquaresimale’ di Paolo Sorbi: criticai la scelta di contestare l’omelia nel Duomo di Trento, perché vedevo in quell’azione un rischio di integralismo religioso. E infatti creò un cortocircuito tra la città e gli studenti che occupavano Sociologia. La polizia intervenne per difendere gli studenti dentro l’edificio dalla folla di cittadini che assediò l’università per protesta”» (Paola Coppola, ”la Repubblica” 25/7/2007) • «[...] ha finito da un pezzo di curarsi dei parchi, della difesa del suolo e dell’inquinamento acustico: suoi cavalli di battaglia in gioventù. Ora passa per l’esperto di giustizia-giusta, fa il super-garantista, si batte [...] per la riduzione dei poteri dei pm e partecipa alle feste dell’Unità reclamando la grazia per Adriano Sofri [...]» (Guido Quaranta, ”L’espresso” 7/8/1997) • «[...] è sempre stato un grande oratore, fin dai cortei degli Anni Settanta; fu lui, tanto per capirci, a esser spedito a tirare le fila conclusive della tre giorni di convegno sulla repressione (dove nulla ormai poteva esser ridotto a unità) che a Bologna, nel ”77, segnava la fine di una stagione, preannunciando il riflusso. E fu scelto per una ragione semplice: era uno dei più bravi a parlare, ma anche uno che, cattolico e lontanissimo da qualsiasi tentazione violenta, non se la faceva sotto dalla paura considerando che in sala c’era gente - come si saprà ufficialmente poi - con la P38 dentro lo spolverino. [...]» (Jacopo Iacoboni, ”La Stampa 21/7/2008).