Giovanni Russo, ìOh, Flaiano!î, Avagliano editore, 14 febbraio 2002
Approdi abruzzesi. «Mi ha introdotto nella vecchia fiaschetteria Beltramme in via della Croce, frequentata da letterati e giornalisti, attori e artisti, tenuta da due abruzzesi che sembravano uscite da una poesia di Gozzano: la signora Felicetta, alta e sottile, e la signora Elena, vedova di un diplomatico cecoslovacco, più bassa, sempre vestite di nero e che servivano i piatti con guanti di filo bianco, e dove Flaiano era approdato da giovane e sconosciuto quando era arrivato da Pescara
Approdi abruzzesi. «Mi ha introdotto nella vecchia fiaschetteria Beltramme in via della Croce, frequentata da letterati e giornalisti, attori e artisti, tenuta da due abruzzesi che sembravano uscite da una poesia di Gozzano: la signora Felicetta, alta e sottile, e la signora Elena, vedova di un diplomatico cecoslovacco, più bassa, sempre vestite di nero e che servivano i piatti con guanti di filo bianco, e dove Flaiano era approdato da giovane e sconosciuto quando era arrivato da Pescara. Erano aiutate da Cesaretto, un abruzzese emigrato come lui a Roma».