Giovanni Russo, ìOh, Flaiano!î, Avagliano editore, 14 febbraio 2002
Altri soprannomi. Cardarelli "il più grande poeta morente" (perché indossava il cappotto anche d’estate e aveva l’aria del malato), Moravia "l’amaro Gambarotta" (perché era sempre sul triste e zoppicava per via della tubercolosi ossea che l’aveva colpito da ragazzo), Buzzati "il Kaf-ka hag" (perché era una specie di versione italiana e meno corrosiva di Kafka), Mafai "Mafai schifo" (perché si era dedicato alla pittura astratta con risultati discutibili), Guttuso "il Picazzo delle contesse" (per le liason con donne dell’alta società)
Altri soprannomi. Cardarelli "il più grande poeta morente" (perché indossava il cappotto anche d’estate e aveva l’aria del malato), Moravia "l’amaro Gambarotta" (perché era sempre sul triste e zoppicava per via della tubercolosi ossea che l’aveva colpito da ragazzo), Buzzati "il Kaf-ka hag" (perché era una specie di versione italiana e meno corrosiva di Kafka), Mafai "Mafai schifo" (perché si era dedicato alla pittura astratta con risultati discutibili), Guttuso "il Picazzo delle contesse" (per le liason con donne dell’alta società).