14 febbraio 2002
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Boldon Ato
• . Nato a Port of Spain (Trinidad) il 30 dicembre 1973. Sprinter. Ha vinto 4 medaglie olimpiche: due bronzi (100 e 200) nel ’96, un argento (100) e un bronzo (200) nel 2000. Ai Mondiali è stato primo sui 200 nel ’97, terzo sui 100 nel ’95 e nella 4x100 nel 2001. Rivelatosi nel ’92 con la doppietta 100-200 ai Mondiali juniores. «Aveva solo 18 anni quando debuttò all’Olimpiade. Era il ’92 e la sua prima avventura a cinque cerchi andò agli archivi con l’eliminazione al primo turno sia nei 100 sia nei 200. Ma di lì a poche settimane, a Seul, il ragazzotto di Trinidad & Tobago mise a segno la doppietta ai Mondiali Juniores, prenotando il futuro. Da quattro anni, dopo la separazione dei genitori, viveva già negli Stati Uniti, con la madre giamaicana e il fratello minore. A New York, dove aveva provato a giocare anche a calcio, faceva troppo freddo. Così, proprio nel ’92, chiese alla mamma di potersi trasferire a Los Angeles. E in California ebbe la fortuna di imbattersi in John Smith, il tecnico che lo ha svezzato e ne ha plasmato il talento, al fianco del ”gemello” Maurice Greene, portandolo nel giro di tre anni ai vertici assoluti dello sprint. Il bronzo sui 100 ai Mondiali di Göteborg ’95 è stato il primo importante tassello di una splendida storia, culminata con il 9’’86 sui 100 a Walnut ’98 e il 19’’77 sui 200 a Stoccarda ’97, anche se a Boldon - velocista di taglia tutto sommato normale (1.76x75 kg) - è sempre mancato quel pizzico di ”killer istinct” che differenzia i campioni dai fuoriclasse. Certo, mica era facile battagliare sui 100 con gente come lo stesso Greene, Bailey, Fredericks. E, sulla distanza doppia, Ato ha avuto anche la sfortuna di sbattere contro Michael Jonhson, oltre che contro il miglior Fredericks e, ai Giochi di Sydney, contro il chiacchierato Kenteris, nell’occasione forse più ghiotta per il trinitiano di conquistare lo scettro olimpico. Il suo giorno dei giorni resterà sempre il 13 luglio ’97, quando a Stoccarda, nello spazio di meno di un’ora, corse i 100 in 9’’90 e i 200 in 19’’77, realizzando il ”double” più veloce di sempre nella stessa giornata. Un piccolo-grande record, seguito da 27 volate sui 100 in meno di 10’’, da 9 tempi sui 200 inferiori ai 20’’, dal poker di podi olimpici, dal titolo iridato del ’97: basta e avanza per entrare nella galleria degli immortali» (Paolo Marabini, ”La Gazzetta dello Sport” 16/11/2004).