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 2002  febbraio 14 Giovedì calendario

Bonfrisco Angelo

• Monza 12 aprile 1960. Ex arbitro di calcio. Nel 2001 fu estromesso dai ruoli della Can di A e B, citò la Figc alla magistratura ordinaria • «Il fronte degli arbitri succubi delle squadre potenti lo aprì con Repubblica Angelo Bonfrisco, direttore di gara fatto fuori nel 2001. Il 17 dicembre 2003 raccontò: ”Nel calcio italiano esiste l’insegnamento ad aver paura dei grandi club, a riverirli, a far carriera insieme a loro e alle loro vittorie. C’è una scuola per imparare questo, ed è Coverciano: gli arbitri la frequentano dal giovedì al sabato ogni due settimane di campionato. E i due insegnanti sono i designatori, Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo». Ancora: ”Il povero Danilo Nucini fu crocifisso per aver dato un rigore dubbio al Bologna contro la Juventus, fu fatto fuori per quattro domeniche”» (’la Repubblica” 11/5/2006) • «[...] accadde un fatto molto strano. Venivo da due gare particolarmente positive in serie B. Una era Genoa-Chievo, l’altra Sampdoria-Salernitana. La prima fu osservata da Montagna di Torino, che mi giudicò idoneo per la categoria superiore. La seconda venne visionata da Prati di Parma. A fine gara mi fece i complimenti e se ne andò. Mi aspettavo di andare in serie A nella settimana successiva [...] Invece arrivo a Coverciano per il raduno, salgo le scale in compagnia di due colleghi, incontro il designatore Paolo Bergamo che mi annuncia: ”Domenica saresti dovuto andare ad arbitrare ma ti abbiamo tolto dalla griglia dei sorteggi per ché la segretaria non è riuscita a rintracciarti” [...] Dissi: io in venti anni non sono mai stato irrintracciabile per l’Aia, possiedo due cellulari, uno sempre acceso e l’altro con segreteria telefonica, ho un numero telefonico di casa e non c’è traccia di un messaggio tuo o della tua segretaria. Di più: non ho altra attività lavorativa, non ho impegni se non per gli allenamenti, e mi vieni a dire che non mi trovate [...] La partita di serie A non arrivava e allora chiesi un colloquio alla commissione, parlai direttamento con Bergamo, Pairetto e Nicchi, uno dei vice. Dissi: ”Mi sento abbastanza trascurato, non voglio continuare a passeggiare in serie B, dove già sono considerato il più esperto, datemi finalmente spazio in A”. Le risposte furono: abbiamo grande stima di te; ti consideriamo un arbitro molto affidabile; il momento è difficile, se ti mandiamo su e sbagli partita, siamo costretti a mandarti via. Tita la fine dell’anno, continua a inviare segnali positivi e dalla prossima stagione otterrai più partite della massima serie’. Dissero anche: ”Sei il Collina della serie B”. Mi sembrò un complimento, anche se naturalmente avrei preferito essere il Bonfrisco della serie A» (Giancarlo Padovan, ”Corriere della Sera”, 8/10/2001).