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 2002  febbraio 14 Giovedì calendario

Boniek Zbigniew

• Bydgoszcz (Polonia) 3 marzo 1956. Ex calciatore. Con la Juventus vinse lo scudetto del 1984, la Coppa Campioni del 1985, la coppa delle Coppe del 1984, la Coppa Italia del 1983 ecc. Giocò anche nella Roma. Terzo nella classifica del Pallone d’Oro 1982, sesto nel 1985, nono nel 1979, undicesimo nel 1981, ventunesimo nel 1978, ventiduesimo nel 1980 • «[...] è stato uno dei grandi nomi della storia del calcio polacco, cui ha dato lustro sia ai Mondiali che nelle competizioni europee, dove ha brillato soprattutto con la maglia della Juventus. Affermatosi nel Widzew Lódz, ha segnato una spettacolare tripletta al Belgio nella Coppa del Mondo 1982. La Juve ha sborsato oltre un milione e mezzo di euro per assicurarselo. Due anni dopo il polacco ha segnato la rete vincente nella finale di Coppa delle Coppe contro l’FC Porto e l’anno seguente, sempre in bianconero, ha conquistato anche la Coppa dei Campioni, trionfo messo in ombra dalla tragedia dell’Heysel [...]» (www.uefa.com 3/3/2005) • «Centrocampista dalla progressione irresistibile, era il leader indiscusso del Widzew Lodz e della nazionale polacca. [...] segnava pochi gol, ma faceva segnare tutti i compagni e in particolare Michel Platini, che, grazie , al suo contributo, ebbe il titolo di capocannoniere per tre stagioni consecutive [...]» (Enciclopedia dello Sport, Treccani). «[...] il primo giocatore dell’Est Europa a ottenere il permesso per entrare in un club di professionisti [...]» (Dizionario dei Calcio Italiano, a cura di Marco Sappino, Baldini&Castoldi 2000). «Boniperti lo strappa alla Roma attraverso i buoni uffici della Fiat. un’ala atipica, che si integra a meraviglia con il talento di Platini. Nel presentarlo a Henry Kissinger, l’avvocato Agnelli lo descrive così: ”Ecco Boniek, il bello di notte”. Il riferimento, malizioso, è agli sbalzi di rendimento, strepitoso, soprattutto, nelle partite serali di coppa. Dotato di una classe superiore abbinata a una forza travolgente e a una progressione micidiale, ”Zibi” manda in estasi i tifosi quando accende il turbo e si butta a tutta velocità verso la porta avversaria, lanciato al bacio dall’amico Michel. Sigla la doppietta che, contro il Liverpool, frutta la Supercoppa d’Europa, e uno dei due gol nella finale di Coppa delle Coppe a Basilea con il Porto. Questo il suo curriculum bianconero: 81 presenze e 14 reti in campionato, uno scudetto (1984), una Coppa Italia (1983), una Coppa delle Coppe (1984), una Coppa dei Campioni (1985) e una Supercoppa europea (1985). Con la Polonia si piazza terzo ai Mondiali del 1982: affronta gli azzurri nella prima fase, a Vigo, ma non in semifinale (era squalificato)» (’La Stampa” 16/2/2004). «In maglia bianconera conquista - in una speciale classifica dei primi Anni 80 - la 34esima posizione tra gli juventini più odiati dal resto d’Italia. Ma sbarca a Roma e resta folgorato dalla città e dalle sue notti, rimpiange quel primo no detto nell’82 a Dino Viola (per motivi di soldi, c’era un pagamento a rate). […] Calcio a parte, coltiva tre grandi passioni: la vita nei circoli di cui la Capitale è ricca, i cavalli ed il bridge. Nel primo caso spopola, tutti vorrebbero giocare con lui a calcetto ed a tennis perché è bravo e simpatico. Diciamo che è un po’ alla Platini e non per niente è rimasto grande amico del francese. Il Circolo Parioli è stato la sua ”casa”, ma ha fatto la fine della Juventus ed ora Zibì è un assiduo del Vecchio Tiro a Volo. Compra il giornale sempre nella stessa edicola, dalla mitica Bice di Piazza Euclide. Al mare un solo stabilimento, il Miraggio di Fregene. Sposato con Visha, tre figli: la più grande Carolina, grande tennista da teen ager e moglie di Santopadre, si è sposata appunto nel Vecchio Tiro a Volo: Zibì per l’occasione si è inventato dieci minuti di fuochi artificiali a ritmo di valzer. Una chicca. Tommi, unico maschio è un ultrà romanista, da distinti sud, mai in Monte Mario. Bravo golfista. Infine la piccola Camilla. Vivono vicino a Piazzale delle Muse, anche Carolina ha preso casa lì. Ultimi, ma non meno importanti, i cavalli. Vent’anni fa il giocatore ”cavallaro” del trotto faceva un po’ scandalo. Boniek non ha mai rinunciato alla sua passione, ma evitando le esagerazioni. Oggi ha una scuderia, la Wind, Alfredo Cicognani monta i cavalli. Molte corse centrali di Tor di Valle sono un derby con Zavaglia. Ama andarsi a comprare i puledri, meta la Toscana. ospite quasi fisso di una tv romana, T9, nella trasmissione Signora in giallorosso» (’La Stampa”, 9/7/2002).