14 febbraio 2002
Tags : Jon Bon Jovi
BON JOVI Jon (John Francis Bongiovi). Nato a Sayreville (Stati Uniti) il 2 marzo 1962. Cantante. «Un ragazzo yankee di origini italiane come Bruce Springsteen, e come Bruce Springsteen cresciuto nelle terre di un New Jersey tanto avaro di speranza quanto generoso di sogni
BON JOVI Jon (John Francis Bongiovi). Nato a Sayreville (Stati Uniti) il 2 marzo 1962. Cantante. «Un ragazzo yankee di origini italiane come Bruce Springsteen, e come Bruce Springsteen cresciuto nelle terre di un New Jersey tanto avaro di speranza quanto generoso di sogni. Cosa poteva fare, se non mettersi a scrivere, suonare e cantare anche lui? Più giovane ma meno talentoso del Boss, più bello e meno inquieto, maturato all’ombra di un modello tanto ingombrante, ha trovato ugualmente la sua strada, del tutto diversa da quella del Numero Uno ma non per questo senza una propria autonoma dignità. Dopo quasi vent’anni di lavoro, è a sua volta numero uno in un genere che possiamo più che mai definire hard pop, ovvero canzoni con una precisa linea melodica che viene poi tirata e vestita di ritmo e di echi distorti e di chitarre scatenate alla maniera dell’hard rock, e però con filosofia e contenuti che sono ben lungi dal turbare l’ascoltatore. [...] Fra gli eroi di celluloide occupa un suo spazio: avendo presto capito come il bell’aspetto rivesta importanza cruciale nel suo genere di business, appare con i capelli acutamente schiariti, taglio impeccabile, denti rifatti perfetti con sorriso smagliante da divo (ha girato qualche film), muscoli ultratonici, jeans così stretti che valgono un generoso topless femminile. Sul palco è un furetto scatenato ma non scherza neanche la band, i Bon Jovi, nella quale militano uomini che hanno strapazzato molti cuori vip: il chitarrista Richie Sambora - simpatico narciso in scena con braghe rossoblu britannico e uno strambo mezzo kilt scozzese - è stato a lungo fidanzato di un’altra vecchia quercia, Cher; il fascinoso e nerboruto batterista Tico Torres, cubano molto molto anticastrista, fu il beau di Eva Herzigova; il silenzioso tastierista è David Bryan» (Marinella Venegoni, ”La Stampa” 20/9/2002). «Il padre faceva il parrucchiere, la madre è stata una pin up di ”Playboy” [...] ”Essere un sex symbol non mi è mai interessato, non mi sono mai pensato come uno sciupafemmine [...] Avrei voluto poter essere nel cast del Padrino, magari recitare nel ruolo di Marlon Brando. Mi piace molto Paul Newman, soprattutto in film come La gatta sul tetto che scotta o Hud il selvaggio: la sua capacità di usare il corpo, la sua bravura nel rimanere un sex symbol recitando in parti umili mi ha sempre colpito [...] In prospettiva, guardo a esempi come quello di Frank Sinatra che ha continuato ad andare in tour fino a ottant’anni” [...]» (Eddi Berni, ”Sette” n. 23/1997).