14 febbraio 2002
Tags : Sandrine Bonnaire
Bonnaire Sandrine
• . Nata a Clermont-Ferrand (Francia) il 31 maggio 1967. Attrice. «Il volto più luminoso, intenso, autentico del cinema francese» (Francesca Pierantozzi). «’Il personaggio che interpreto è come un dipinto, ho bisogno di guardarlo da vicino, ma anche di allontanarmi. Quando lavoro, cerco soprattutto di conservare l’energia, la freschezza. Ogni scena deve essere come se fosse la prima, anche se è stata provata mille volte. Freschezza e vivacità sono le cose importanti, la tecnica viene in un secondo tempo. E’ quello che mi ha insegnato Pialat” [...] Pialat è il regista che l’ha scoperta e lanciata, a 15 anni, con Ai nostri amori. Un debutto con un capovaloro, per caso. Poi ha girato con tutti: Agnès Varda, Jacques Doillon, Claude Sautet, Jacques Rivette, Patrice Leconte, Claude Chabrol, Régis Wargnier [...] ”Ho imparato con il tempo, senza nessun corso di recitazione. La tecnica si può imparare, certo, ma se manca quella piccola cosa, la chiamerei generosità, allora non funziona. La prima volta con Pialat ho fatto quello che mi si chiedeva di fare. E ha funzionato. Ho fatto altri film. E di nuovo ha funzionato. Mi sembrava tutto facile. E’ stato dopo Senza tetto né legge di Varda che ho capito che questo mestiere poteva essere anche difficile. L’importante è cercare di conservare un equilibrio. Recitare è una cosa naturale, è un dono [...] Il teatro mi piace, di recente ho anche lavorato a un progetto con Jeanne Moreau che poi non è andato in porto. Il vero problema del teatro è che bisogna lavorare ogni sera e l’idea di non poter mettere a letto mia figlia ha dieci anni - mi fa stare male [...] Ho avuto molti problemi quando stavo con William Hurt. Anche se abbiamo sempre evitato di presentarci insieme ad avvenimenti mondani, ci perseguitavano. Ma adesso non interesso certi giornali. E io cerco di proteggere la mia vita”» (’la Repubblica”, 6/5/2002).