Varie, 14 febbraio 2002
BOSÈ Miguel
BOSÈ Miguel Panama 3 aprile 1956. Cantante. Attore. Figlio di Lucia • «Eterno ragazzo dal fascino ambiguo e delicato ma anche artista maturo con una storia professionale ricca e variegata; mezzo cantante e mezzo attore; mezzo italiano e mezzo spagnolo; frutto dell’amore di una coppia leggendaria nel mondo dello spettacolo come quella formata dall’attrice Lucia Bosè e dal torero Luis Miguel Dominguin» (Fulvia Caprara, ”La Stampa” 7/8/2002) • «’Ho sempre lavorato nel mondo dello spettacolo, non so fare altro, non ho la laurea. Ho iniziato con il teatro e il cinema, poi è andata bene con la musica e sono andato avanti; adesso scrivo pezzi per necessità e non so mai, mentre nascono, se sono belli oppure no. Faccio il musicista e oggi la mia carriera è anche la mia vita, ma la cosa più bella è che, dopo 30 anni di lavoro, posso dire di andare a letto ogni sera tranquillo”. Dalle marcette ragazzine stile Super Superman alle collaborazioni raffinate con Peter Hammil, ex-leader dei Van Der Graf Generator; dal successo romantico di Se tu non torni alle sperimentazioni impegnate come Il martirio di San Sebastiano, opera teatrale firmata dal gruppo ”La Fura Dels Baus” con musiche di Debussy eseguite dal’orchestra di Lorin Maazel. E ancora, nel cinema, le collaborazioni con Almodovar che lo ha fatto cantare vestito da donna in Tacchi a spillo e con Chereau nella Regina Margot» (Fulvia Caprara, ”La Stampa” 4/9/2002). «Star della musica pop in Sudamerica […] ma in Italia è stato dimenticato ... ”Ho provato molta tristezza. L’Italia mi ha perso dai tempi di Bravi ragazzi, era il 1982. Il disco successivo, Bandido, fu un’esplosione nel mercato latino, ma agli italiani non piacque […] Il pubblico italiano ha le sue necessità. E’ molto fedele ma nel tradizionale. Se Alberto Sordi avesse cominciato a fare teatro greco abbandonando la commedia all’italiana, sarebbe stato rimosso. Gli italiani amano imprigionare i loro beniamini in un ruolo. Nella musica accadde lo stesso ai Matia Bazar che ebbero lo stesso produttore e, pur facendo delle canzoni bellissime, sparirono all’improvviso”» (Biagio Coscia, ”Corriere della Sera” 12/12/2001).