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 2002  febbraio 09 Sabato calendario

In seguito alle richieste di risarcimento danni per violenze e abusi subiti di una cinquantina di querelanti, gli Hare Krishna hanno dichiarato bancarotta

In seguito alle richieste di risarcimento danni per violenze e abusi subiti di una cinquantina di querelanti, gli Hare Krishna hanno dichiarato bancarotta. Anuttama Dasa, portavoce della setta (che solo negli Stati Uniti conta 75 mila seguaci) spera che le autorità federali accolgano la richiesta di fallimento, perché 400 milioni di dollari da risarcire sono troppi. Il tribunale di Dallas ha formalizzato le accuse di recente: stupri, ragazzine date in moglie a vecchi benefattori, bambini picchiati, allievi delle "gurukula" (scuole dei luoghi di meditazione) strofinati con la lana di vetro fino a sanguinare e segregati al buio per giorni. Secondo le autorità gli abusi sarebbero iniziati nel ’72 nella prima scuola fondata a Dallas, per poi ripetersi nella altre in tutto il Paese. L’avvocato difensore Windle Turkey: «Non c’è dubbio che molti bambini abbiano sofferto, ma non ci sembra giusto che la comunità Hare Krishna debba essere ritenuta responsabile oggi di atti individuali compiuti trent’anni fa». Secondo un professore di sociologia del Middlebury College del Vermont il 20 per cento degli studenti subì violenza, il 75 per cento di quelli che stavano in India furono molestati sessualmente: «Non fu un fenomeno individuale. Se la prendono coi bambini perché per loro il matrimonio è un fallimento spirituale e i bambini sono il prodotto di quel fallimento».