Salute di sorrisi e canzoni n. 34 Febbraio 2002 pag. 56-57, 15 febbraio 2002
I pellerossa la usavano per prepararsi alla caccia. Serviva a ritrovare stimoli e a raccogliere energie per combattere i bisonti
I pellerossa la usavano per prepararsi alla caccia. Serviva a ritrovare stimoli e a raccogliere energie per combattere i bisonti. Oggi, dopo essere stata un vezzo esclusivo dei vip, la stone therapy (in inglese, la terapia delle pietre) è diventata una delle pratiche di benessere più diffusa. «Si tratta di un massaggio corporeo con pietre calde e fredde», spiega Nicola Angelo Fortunati, direttore sanitario delle Terme di Saturnia (in provincia di Grosseto), «con efficacia rilassante e curativa, perché scarica lo stress e permette di recuperare stimoli ed energie». La sua prerogativa è di riequilibrare i sette punti chakra che attraversano il nostro corpo (lungo i quali, secondo l’antica tradizione indiana, scorre l’energia vitale). Il calore stimola l’apertura di questi «snodi» in modo da far fluire meglio l’energia; nello stesso tempo i muscoli si rilassano e si verifica un aumento della sudorazione che facilita l’eliminazione delle tossine. Le tecniche variano a seconda che si debba intervenire su punti dolenti o contratti. «Per i primi», spiega Sabrina De Mauro, operatrice delle Terme di Saturnia, «bisogna alternare il caldo al freddo: prima si pone sul corpo la pietra calda, che aiuta a rilassare; poi quella fredda per qualche secondo, prima di massaggiare la parte non più di un minuto; infine di nuovo quella calda. Sui punti contratti si usano solo le pietre calde per sciogliere i ”nodi” dovuti allo stress». Alle pietre si accompagna un massaggio, dalle caviglie in su, con oli essenziali, «per predisporre il corpo a ricevere tutti i benefici delle pietre», spiega Milena De Maria dello Studio 3 di Milano. «Per chi deve scaricare tensioni o disintossicarsi uso limone, timo o salvia: attivano la circolazione e sono depurativi; per chi è agitato sono ottimi melissa e camomilla».