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 2002  febbraio 15 Venerdì calendario

Breitner Paul

• Kolbermoor (Germania) 5 settembre 1951. Ex calciatore. Con la Germania vinse i Mondiali del 1974 (2° nell’82) e gli Europei del 1972, con il Bayern Monaco la coppa dei Campioni del 1974 (finalista nell’82). 2° nella classifica del Pallone d’oro 1981, 4° nel 1974, 8° nel 1975, 13° nel 1979, 15° nel 1982, 18° nel 1972. uno dei quattro calciatori della storia (con Vavà, Pelè, Zidane) ad aver segnato in due diverse finali dei mondiali: nel 1974 trasformò il rigore del pareggio nella finale contro l’Olanda (poi vinta per 2-1), nell’82 segnò il gol della bandiera (1-3) contro l’Italia • «[...] il ”maoista” tedesco con barba a cespuglio di capelli ricci. Terzino sinistro e poi centrocampista, sempre e comunque uomo-ovunque con il suo gran ritmo, l’altruismo e la solidità. Per non averlo portato in Argentina, nel ”78 Schoen si beccò un mare di critiche [...]» (Dizionario dei mondiali - La Stampa 1998) • «Implacabile, con il suo sinistro, sui calci piazzati, è uno dei rari giocatori che, dopo aver iniziato nel ruolo di terzino, è diventato un eccellente regista. Nei primi anni di carriera le sue posizioni politiche di estrema sinistra gli crearono più di un problema. Dopo le molte vittorie ottenute in patria e all’estero con il Bayern, è passato al Real Madrid, dove è riuscito ad aggiudicarsi, in tre stagioni, due titoli nazionali e una Coppa del Re. Nella Bundesliga ha collezionato 282 presenze e 83 gol, anche per via della sua abilità nel trasformare punizioni e rigori [...]» (Enciclopedia dello Sport, Treccani) • «Quando si presentò sulla scena internazionale, era il più forte terzino sinistro del mondo. Quando chiuse la carriera, era un prolifico goleador, sintesi perfetta del campione eclettico, in un calcio proprio in quegli anni - i Settanta - votato alla multifunzionalità e ai moduli ”totali” [...] Era cresciuto nelle file dell’Esv Freilassing e poi dell’Sv Kolbermoor. Segnalato al Bayern di Monaco, vi approda a diciannove anni, conquistando in breve la maglia da titolare. Abile con entrambi i piedi, poderoso secondo classici canoni germanici, ma anche agile, viene piazzato in difesa, sulla fascia sinistra, dimostrandosi giocatore completo. Vede il gioco, sa passare la palla, non disdegna la conclusione diretta ma, soprattutto, è implacabile sull’uomo [...]» (Carlo F. Chiesa, ”Calcio 2000” marzo 1999).