varie, 15 febbraio 2002
BRIGNANO
BRIGNANO Enrico Roma 18 maggio 1976. Attore • «Non era il più famoso, né forse il più bravo. Eppure, fra i protagonisti di Un medico in famiglia è quello che ha trovato più velocemente la strada per il successo. Il suo personaggio, Giacinto l’eterno fidanzato di Cettina, è piaciuto così tanto al pubblico che gli sceneggiatori hanno dovuto scrivere sempre più battute e sempre più importanti. E il successo di Giacinto è diventato il successo di Enrico che, dopo anni di gavetta in teatro, ha finalmente imboccato la porta principale per il mondo dello spettacolo. [...] ”Ho avuto un grande maestro: Gigi Proietti. Dopo il liceo mi sono presentato al suo laboratorio tetarale. Da lui ho imparato tutto. L’ho seguito per dieci anni in tutti i suoi spettacoli: ho fatto il suggeritore, il macchinsta, allestito le scene, insomma stavo dietro le quinte. Finché un giorno Proietti ha deciso di produrre un mio spettacolo al teatro Greco, a Roma. Poi mi ha diretto in mezze figure al Parioli, e lì quelli della Medusa mi hanno visto e sono piaciuto”. [...]» (Federica Bassetti, ”Il Venerdì” 4/8/2000) • «[...] Chissà quante volte lo avete visto in qualche salotto televisivo. Ha la faccia da pupone buono, gli occhi rotondi, l’espressione mite appena allarmata dal ciuffetto di borgataro. Conoscete perciò la sua comicità, che non è mai violenta, evita gli affondo sanguinari e se ne sta sorniona al di qua delle barricate, pronta però a rompere gli argini con un flusso martellante di battute. [...] si sente chiamato al teatro e, per obbedire alla vocazione, frequenta la scuola di Gigi Proietti, ottiene la prima scrittura come intrattenitore in una festa di nozze e da lì, dalla festa, parte per la prima tournée. In Sardegna. Ah, le località alla moda, i vip, le donne! In realtà la tournée è per i paesi vuoti della Barbagia. Sconforto. Crisi d’identità. Vuoto interiore. Come superarli? Ovvio: con un viaggio in America. A Brooklyn il giovane attore si rivela così bravo da essere promosso sul campo cameriere. Per fortuna c’è l’amore. Una ragazza d’infinita dolcezza consola il disperato e lo segue in Italia, ma per abbandonarlo subito dopo, lasciandolo nuovamente disperato, attaccato a una bottiglia di limoncello: per dimenticare. Brignano è bravo, è comunicativo, è versatile. Soprattutto, sa tenere la scena.[...] Rinnova una tradizione d’attore tutta romana che, tra l’impunito e il tenero, distillando un ”mortacci” e un ”te pozzino”, sa entrare nel cuore del divertimento e offrirlo agli altri [...]» (Osvaldo Guerrieri, ”La Stampa” 5/1/2006).