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 2002  febbraio 15 Venerdì calendario

BROWN Foxy (Inga Marchand) Brooklyn (Stati Uniti) 6 settembre 1979. Cantante. Rap • «Dove risuona la sua voce non c’è traccia di coscienza razziale o di politically correct

BROWN Foxy (Inga Marchand) Brooklyn (Stati Uniti) 6 settembre 1979. Cantante. Rap • «Dove risuona la sua voce non c’è traccia di coscienza razziale o di politically correct. Le rime dei suoi rap, aggressive, sboccate, sessualmente esplicite - parlano di vestiti di Versace e di viaggi esotici, di Mercedes cromate e di serate con miliardari colombiani. Rispetto a Lauryn Hill, la Brown abita dall’altra parte della strada. Sembra il personaggio di un film di Spike Lee, tra Fa’ la cosa giusta e He got the game, una ragazzaccia di Brooklyn. [...] Con un nome d’arte preso di peso dall’eroina dei film black anni ’70 (come Shaft o Superfly). [...] In ogni caso sono bastati due album [...] a trasformare Foxy nella regina del rap duro, quello vicino alla matrice originale, a base di rabbia esistenziale e di desideri per ciò che sembrava irraggiungibile. Versione femminile del ”Gangsta’ Rap” dei primi anni ’90 con una differenza: invece che di pistole e partite di cocaina, le canzoni di Foxy parlano di pellicce, champagne e diamanti. Un genere, insomma, politicamente scorrettissimo che oggi però, proprio per reazione al richiamo sociale rivolto da personaggi come la Hill, raccoglie il gradimento di chi vuole solo consumare e godersela. ”Anch’io penso che devi sbatterti se vuoi ottenere quel che cerchi”, sostiene la battagliera Foxy. ”Però di me dicono che sembro una sgualdrina per i modi in cui perseguo i miei obiettivi”. Il riferimento è chiaro: basta guardarla sulle copertine dei dischi o su quelle delle riviste. Nuda o coperta solo da qualche tatuaggio, truccatissima, unghie laccate e tacchi a spillo. Con lei niente è lasciato all’immaginazione, privilegiando perfino una certa volgarità: ” vero. Mi piace spogliarmi. E i testi delle mie canzoni vanno dritte allo scopo. Ma è la mia natura. Che volete farci?”. Di sicuro Foxy è diventata un idolo per milioni di ragazzi e ragazze dei ghetti, eccitati dalle cronache dei rotocalchi di cui è diventata protagonista, fidanzandosi a raffica con tutti i capi del rap newyorkese - Jay-Z, Nas, Junior Mafia, Master P. - nonché col più discolo dei campioni di pallacanestro, quell’Allen Iverson che ha già all’attivo un paio di arresti. ”Non stupitevi”, riprende lei, ”gli uomini con me vogliono solo parlare d’amore: tutto merito mio. Ma se volete, ragazze, provate a imitarmi: mettete su un bel paio di tette, datevi una lucidata e imparate a sculettare. Avrete il mondo ai vostri piedi”. Sentendola parlare, a Lauryn Hill verrà l’esaurimento nervoso. Inevitabile: le due ragazze sono agli antipodi. Ma Foxy se ne frega e canticchia il suo rap preferito: ”If we skip Prada / you gets nada”, se ti perdi Prada, non ti resta nada» (Stefano Pistolini, ”l’Espresso” 4/3/1999).