Varie, 15 febbraio 2002
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Buarque Chico
• (Francisco Buarque de Hollanda) Rio de Janeiro (Brasile) 19 giugno 1944. Cantante. Autore. «Ha occhi grandi e chiari, spalancati sul mondo come quelli di un bambino, incorniciati a contrasto da un volto maturo, scavato da ombre riservate, un volto meticcio, di quelli che sembrano nati da una felice combinazione di geni diversi. [...] “Scrivo sempre prima la musica, anche quando sono io a scrivere i versi [...] Se devo pensare alla mia carriera, mi rendo conto che almeno un terzo delle canzoni sono canzoni che non avrei scritto se non ci fosse stato lo stimolo del teatro o del cinema. Questo mi ha spinto a volte a scrivere canzoni con punti di vista diversi, per esempio canzoni per donne… [...] Ci sono giorni che mi sveglio e mi dico: canzoni, canzoni, ma cosa si può più dire in una canzone? E sta cambiando anche l’atteggiamento della gente, abituata a questa enorme quantità compilation… Mi hanno raccontato di un tipo, in un negozio di dischi, che ha preso in mano il mio ultimo disco, Cidades, ha scorso la lista delle canzoni poi ha fatto un salto dicendo “Ma sono tutte nuove, non c’è nulla di conosciuto!” e ha lasciato il disco sul banco. C’è molta voglia di già noto, di riascoltare, poco desiderio di nuovo”» (Gino Castaldo, “la Repubblica” 5/1/2001). «A Rom ci ha vissuto da bambino e poi nel 1969, quando la situazione politica in Brasile si era fatta troppo pesante. Ama l’Italia nella maniera con cui dà l’impressione di amare tutte le cose che gli piacciono: con una lucidità appassionata. Dietro gli occhi chiari splendenti sul volto scolpito, Chico Buarque osserva il mondo e quando è il caso se ne innamora. Poi rimescola le sue sensazioni, le struttura secondo schemi misteriosi, tutti suoi. Ne fa composizioni musicali. O romanzi. [...]» (Lisa Ginzburg, “Il Messaggero” 17/2/2005).