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 2002  febbraio 15 Venerdì calendario

Bullock Sandra

• Arlington (Stati Uniti) 26 luglio 1967. Attrice. Padre americano e madre tedesca (era nota come «la Callas di Germania») • « diventata famosa come l’ignara conduttrice del bus di Speed, nel ”94. E da allora ha fatto film di azione, film di guerra, gialli, soprattutto commedie romantiche. Ma attraverso gli anni e diversi generi, gli è rimasta appiccicata l’etichetta di ”Girl next door”. Di ragazza della porta accanto, non particolarmente bella ma con il fascino della semplicità, di una che non si prende troppo sul serio e dal sorriso non costruito» (l.s., ”La Stampa” 9/12/2002). « una Juliette Binoche cui abbiano sottratto la sensualità per farne un manichino. […] ”Faccio i film che voglio fare. Sono diventata produttrice per non restare a casa, accanto al telefono, aspettando una chiamata che non viene. Vero. Voi mi conoscete soprattutto per Speed e The net, film dove viene esaltata la mia fisicità, ma io alterno sempre ruoli comici a ruoli drammatici. E chi se ne importa se film come 28 giorni dove parlo dell’alcolismo non diventano dei blockbuster: l’importante è essere abbastanza popolare per potersi permettere di scegliere storie che popolari non sono […] Detesto i tacchi a spillo, diabolica invenzione degli uomini […] Non sono competitiva. Non lo sono affatto. Anche dell’Oscar mi importa pochissimo. Competo solo con me stessa perché mi piace avere il controllo di ciò che faccio. D’altra parte un attore è costretto ad assumersi certe responsabilità visto che se un film va male è a lui che danno la colpa. Tanto vale, allora, prendersela sul serio, questa benedetta responsabilità, iniziando a lavorare intorno a un progetto fin dall’inizio […] Sono mezza europea e in Europa ha vissuto per quindici anni con mia madre, cantante d’opera lirica”» (Simonetta Robiony, ”La Stampa” 22/3/2001). «Me lo diceva sempre la mia mamma, divertiti fin che puoi […] Divertiti fin che puoi, lascia perdere il matrimonio, goditi la tua libertà […] Il mio problema è che non riesco a stare ferma […] E quel che è peggio, ottengo tutto quello che voglio. Uomini compresi. Troppo bello per smettere […] Sono stata con uomini più grandi e con ragazzi più giovani, belli e brutti, ricchi e poveri: sono tutti belli […] Vanno bene tutti, se ti rendono migliore» (Silvia Bizio, ”la Repubblica” 7/1/2002). «Come ha fatto? Come ha fatto ad arrivare in cima una che non è sexy come Sharon Stone, una che si mette il nastro adesivo sulle tette se c’è da girare una scenza senza maglietta [...] ”Credo di emanare qualcosa di rassicurante: sono come il vecchio divano della nonna su cui puoi stendere i piedi senza togliere le scarpe” [...] Dopo gli studi d’arte drammatica abbandonati ad Arlington, Virginia, a 25 anni Sandra Bullock ripartiva da zero. Anzi da sei, tante erano le puntate della sit-com Donna in carriera in cui aveva trovato una parte. [...]» (’Sette” n. 25/1997).